Equitalia e Cassa Forense: un matrimonio per il contrasto all’evasione dei tributi
Chiedi “Equità Fiscale” e invece ti arriva “Equitalia”. Succede anche agli avvocati, una categoria che vede specialmente i giovani abbandonare sempre più spesso la professione per la crisi economica e l’insostenibile carico tributario. E succede da quando anche la Cassa Forense, così come ormai numerosi organi previdenziali, si rivolge ad Equitalia per la riscossione.
Nei giorni scorsi è stato sottoscritto un nuovo protocollo d’intesa in proposito tra il presidente della Cassa, Nunzio Luciano, e l’amministratore delegato della
concessionaria, Ernesto Maria Ruffini, con lo scopo dichiarato di potenziare il contrasto all’evasione.
«La convenzione – si legge nella nota ufficiale pubblicata dalla Cassa – prevede la riscossione mediante ruolo e l’uso di una
piattaforma specifica di servizi web, disponibile sul sito
www.gruppoequitalia.it nell’area “Enti creditori”, attraverso cui Cassa Forense
può verificare in tempo reale la situazione dei ruoli affidati a Equitalia e la
rendicontazione delle attività di recupero svolte». Così l’ente previdenziale può
monitorale la situazione debitoria di ciascun iscritto minuto per minuto. Secondo i promotori dell’intesa, tutto questo servirà anche a «fornire informazioni tempestive» al moroso «sulle possibili forme di rateizzazione di quanto dovuto».
«La firma dell’accordo
con Equitalia – commenta il presidente Luciano – è un
atto importante perché si muove nella direzione dell’esigenza di migliorare la
comunicazione con i nostri iscritti e garantire più efficienza e trasparenza
nelle attività di riscossione». «L’intesa – precisa dal canto suo Equitalia – s’inserisce nell’ambito del protocollo nazionale
sottoscritto con l’Adepp, associazione che riunisce diciannove Casse di
previdenza e assistenza private e privatizzate».
«Continuiamo – conclude Luciano – in
una politica previdenziale e assistenziale che intende, da una parte, farsi
carico fattivamente delle aspettative degli avvocati italiani, specie in un
periodo di grandi difficoltà economiche, ma, dall’altra, perseguire ogni forma
di elusione ed evasione contributiva con particolare riferimento ai “grandi
evasori”».
Resta da capire, per NOI CONSUMATORI, quale politica la Cassa intenda adottare per i “piccoli evasori”, coloro cioè che si trovano realmente nella impossibilità di far fronte a tributi elevati proprio nel periodo più duro di una crisi economica epocale che ha decimato imprese e posti di lavoro in tutto il Paese, facendo crescere a dismisura il contenzioso, ma contemporaneamente tagliando in maniera drastica le possibilità del cittadino di potersi pagare una difesa degna di questo nome, come prevedono le basi del nostro ordinamento democratico.