Equitalia ha pignorato 426mila case in tre anni
Equitalia continua la “mattanza sociale” e in 36 mesi si è presa oltre 400 mila case.
Eccola la vergogna italiana, il termometro perfetto dell’Italia a due
facce da abbattere per provare a ripartire dalle ceneri di un disastro
che si è già consumato. La riscossione privatistica di tasse e multe si
rivela sempre più un vaso di Pandora di insorabili prepotenze e ciniche
vessazioni contro le famiglie italiane. Molto poco legata alla lotta
all’evasione fiscale (per la quale non ha veri poteri ispettivi),
moltissimo invece all’applicazione di tassi di interesse pazzeschi che
portano alle stelle anche la multa più insignificante.
E’ così che Equitalia – come spiega “I segreti della casta” -,
società di capitale pubblico (proprietà del tesoro e dell’Inps) ma che
si muove con modalità private, compreso l’incredibile aggio del 9% sulle
cifre raccolte, sta raggiungendo dei record poco lusinghieri in questa
fase di crisi. A partire dalla riscossione di multe salite grazie agli
interessi fino a 4 miliardi di euro (140 euro a testa per le famiglie
italiane in un anno!) fino al dato più incredibile che è appena emerso:
sono 426mila le case pignorate da Equitalia in tre anni! Col record di
181307 iscrizioni ipotecarie nel 2009… Un massacro sociale, una strage
quotidiana che non tocca minimamente la grande rendita o i veri evasori
ma quei ceti già in grande sofferenza per la crisi.
Una delle prime emergenze per chi andrà al Governo del Paese
il prossimo aprile – sperando che non sia di nuovo Berlusconi ma ancor
più che non sia nemmeno lo squalo Monti – sarà rivedere i poteri di
Equitalia, che ha troppi poteri, troppo invasivi e senza alcun freno a
discapito della povera gente che non ha più un euro in tasca e si vede
privato persino della casa. Ci sono ben altri strumenti per fare la
lotta all’evasione fiscale e non c’è bisogno di strumenti del tutto
illiberali. Mentre la casta mantiene i suoi privilegi e i suoi redditi
da capogiro, e mentre il Governo fa finta di attuare qualche taglio
eccellente, gli italiani affondano sotto il carico delle tasse e c’è
un’agenzia di riscossione che continua a fare quello che vuole.
E’ evidente che così non va. E’ una illegittima
vergogna legalizzata che non può continuare. Uno Stato moderno, uno
Stato civile che tale si definisce e tale vuole essere, non può
ancora consentire che Dis-Equitalia – come già è stata ribattezzata
l’agenzia di riscossione – faccia quel che vuole con una strategia di
recupero crediti che sta strangolando cittadini ritenuti semplicemente
evasori senza valutare le difficoltà finanziarie del momento. I veri
evasori da perseguire con spietatezza sono, intanto, quelli che portano i
loro soldi all’estero. L’onesto contribuente che non riesce a pagare il
proprio debito in 60 giorni non può vedersi applicate sanzioni dal 40
al 100%. Questo non è più uno Stato democratico.