Equitalia: interviene definitivamente la Cassazione. Dopo il 2008 nulle gran parte delle cartelle
Ennesimo giro di vite della Cassazione sulle cartelle criptiche e poco chiare di Equitalia; la nuovissima sentenza della Corte prende di mira tutti gli avvisi di riscossione notificati dopo giugno 2008. Essi devono considerarsi nulli se:
1) non contengono l’indicazione della base di calcolo degli interessi: ossia omettano di indicare, in modo dettagliato, le aliquote applicate per ciascuna annualità di mora. Saranno quindi illegittime “tutte le cartelle che riportino solo la cifra globale degli interessi dovuti, senza indicare come si è arrivati a tale calcolo, non specificando le singole aliquote prese a base delle varie annualità”.
È irrilevante che l’accertamento si sia concluso e che il cittadino ne sia già stato messo a conoscenza. Non importa neanche che la cartella sia stata emessa sulla base di una sentenza divenuta definitiva e che gli interessi siano stati calcolati sulla base dell’art. 20 del DPR n. 602 del 1973.
2) non contengono il nome e la sottoscrizione del funzionario responsabile del procedimento (si tratta delle cosiddette “cartelle mute”).
Le cartelle invece che siano state notificate prima del giugno 2008 restano valide.
Un polverone quello che si sta abbattendo, in questi giorni, su Equitalia: prima con la riesumazione, da parte del settimanale “L’Espresso” della occultata sentenza della Cassazione del 2007 , poi con i problemi delle notifiche lacunose o effettuate da soggetti non legittimati .