Equitalia paga l’hotel dopo 11 mesi
Equitalia è sempre pronta a rincorrere gli italiani che non hanno pagato tasse e balzelli vari, ma anche lei a volte ci mette un bel po’ per saldare i suoi debiti. I titolari dell’Hotel Nettuno di Brindisi sono in attesa, da quasi undici mesi, del saldo di 270 euro per spese di soggiorno effettuate da due dipendenti dell’azienda che hanno usufruito di camera e colazione per tre pernottamenti a partire dal 18 luglio 2011.
Le fatture, emesse nei confronti di Equitalia Etr Spa di Cosenza, ad oggi e dopo ripetuti solleciti, non risultano ancora pagate. Fin qui tutto bene: se gli italiani non pagano le tasse, è comprensibile che anche Equitalia possa avere qualche ritardo nei pagamenti dei fornitori. Ma quello che più ha fatto arrabbiare i titolari dell’hotel, è stata l’email ricevuta oggi, con cui la Responsabile risorse umane e relazioni industriali di “Equitalia Sud spa”, per poter eseguire il pagamento chiede all’Hotel Nettuno di fornire il codice Iban (peraltro già inviato in due precedenti note) e addirittura il Durc.
Il Durc, per chi non lo sapesse, è il documento con cui l’Inps attesta il regolare versamento dei contributi previdenziali. Lo chiedono gli enti pubblici a tutte le aziende fornitrici. A che titolo lo chieda Equitalia per la prenotazione di due camere d’albergo, e per quale motivo questa richiesta sia arrivata solo a undici mesi dai pernottamenti, è difficile comprenderlo. E chissà se al Nettuno ora potranno applicare ad Equitalia gli stessi interessi di mora che quest’ultima impone (nel pieno rispetto della legge italiana!) a tutti i cittadini in difetto col fisco.
operato deontologicamente cattolico Credo che il titolo sia già eloquente da solo. Speriamo che che dopo le lodi di Monti ad Equitalia non succeda di peggio!