Equitalia rincorre i piccoli evasori ma dimentica i grandi “squali”
Equitalia : la “croce nera” dei contribuenti napoletani. Le rivolte contro il sistema di riscossione stanno diventando sempre più diffuse a Napoli e nel resto della Campania, come del resto in tutt’italia. Operai, impiegati, negozianti, artigiani, imprenditori tartassati si uniscono sotto un’unica voce: giustizia. Perché? L’Agente della Riscossione – nei cui consigli di amministrazione siedono rappresentati indicati dai partiti politi – nasce per colpire e far pagare i grandi evasori fiscali ed è stato reclutato nel 2006 dallo stesso Governo per costringere chi evade a restituire il dovuto. Fin qui tutto bene. Sotto l’occhio del ciclone, invece, finisce la metodologia con cui la società Equitalia riscuote tasse, contributi, multe e spese non dovutegli come nel caso delle ipoteche illegittime. Con procedure spesso discutibili, come dimostrano le migliaia di sentenze che da anni annullano le procedure esattoriali dei contribuenti vessati che per non dargliela vinta ricorrono trascinano il concessionario davanti al giudici, infatti, Equitalia sembra accanirsi maggiormente contro i piccoli contribuenti: artigiani senza commesse, commercianti già indebitati ed in difficoltà – spesso perché è lo stesso Stato a ritardare i pagamenti loro dovuti – e famiglie monoreddito. Ovvero cittadini, che rispetto ai grandi evasori, hanno magari colpe giustificabili e che sono pronti pure a pagare. Si arriva persino ad ipotecare case senza motivazione, senza alcuna specifica e per poche centinaia di euro, e tutt’oggi, nonostante la legge e l’intervento della Corte di Cassazion, e migliaia di immobili risultano temerariamente ipotecati per presunti debiti inferiori ad ottomila euro spesso sconosciuti ai malcapitati contribuenti che non hanno mai ricevuto alcuna notifica. Non pochi nella città partenopea, ad esempio, sono i casi di ipoteca sulle abitazioni per non aver pagato la Tarsu, ossia un tributo per la raccolta rifiuti che da oltre 15 anni non viene regolarmente eseguita sfociando nella ben nota emergenza “monnezza”, il canone Rai o vecchie multe prescritte e mai notificate. Equitalia, per far cassa, ultimamente si sta concentrando sempre più sui ritardi o presunti mancati pagamenti dei cittadini o sui piccoli imprenditori già soffocati dalla recessione. E qui sta l’inghippo. A queste piccole realtà, infatti, l’ente statale applica le stesse procedure di ipoteca e pignoramento esercitate per i veri evasori, quelli davvero colpevoli, quelli che posseggono capitali all’estero che però giovano di condoni e sconti riservati solo ai grandi imbroglioni, quelli che non s’intestano case ed auto per farla franca. In poche parole, se un povero lavoratore in cassa integrazione non arriva a fine mese e non riesce a pagare il canore Rai o la Tarsu, verrà trattato come il ladro del fisco di professione. Così, il cittadino si vede spogliato ingiustamente, e spesso senza possibilità di difendersi, di tutti i suoi averi per poche centinaia di euro non saldate. E non finisce qui. Merita un commento a parte la questione delle famose “cartelle pazze” e del “condono beffa” che, in special modo a Napoli, sta registrando un boom di ricorsi e di proteste. “Vengono ancora attuati illegittimi fermi, pignoramenti e sequestri sulla base di presunte cartelle inesistenti o già annullate con sentenze, che il concessionario finge di non conoscere per ritentare l’incasso, mai notificate o prescritte – spiega l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it -. I cittadini continuano a dover far fronte a multe mai ricevute che riappaiono a distanza di anni con importi quadruplicati ed interessi normativamente imposti che in altri casi non possono che definirsi “usurai”, a contravvenzioni annullate dal Giudice di Pace ma che continuano il loro iter di riscossione, a multe pagate che non risultano tali”. “Inoltre – continua l’Avvocato Pisani, uno dei pochi che in queste anni ha più volte messo con le spalle al muro la società Equitalia Polis Spa – sono migliaia le case ipotecate per presunti debiti inferiori agli ottomila euro e gli utenti, vessati ed esclusi dal circuito finanziario perché risultanti cattivi pagatori, spesso sono costretti a rivolgersi all’usuraio per evitare l’esproprio essendo a volte negate le giuste e previste rateizzazioni ed impossibilitati a beneficiare di un finanziamento ”. “Anche la Cassazione – ricorda sempre Pisani – ha dichiarato illegittima l’ipoteca sulla casa per meno di ottomila euro e nonostante Equitalia abbia preso atto anche di questa sentenza promettendo di cancellare tutte le cartelle irregolari, ancora nulla è stato fatto ed i contribuenti sono sempre perseguitati perché, sparando nel mucchio, molti terrorizzati dal sistema corrono a pagare” . Ed a farne le spese sono sempre i cittadini e gli imprenditori onesti che dichiarano i redditi e cercano di andare avanti nonostante la crisi economica, rischiando quotidianamente di esser strozzati e distrutti da un sistema di riscossione informatico ma “medievale”, senza freni e senz’alcuna umanità. I grandi evasori, invece, troppo spesso, restano impuniti e la fanno franca.