Equitalia, Vicenza lancia l’allarme «A rischio un’azienda su tre»
Un «grido di dolore » fiscale. È quello risuonato nella città del Palladio, che è pure città delle partite Iva e capoluogo della terza provincia industriale d’Italia, rivolto a Equitalia e alle nuove regole sulle riscossioni dei debiti. «Rischiano la chiusura il trenta per cento delle imprese, tutte quelle in crisi di liquidità», dichiara il consigliere provinciale del Pd Matteo Quero con un appello ai parlamentari vicentini perché intervengano. Lo stesso invito che è stato rivolto poche ore dopo Confartigianato e Confindustria. Hanno risposto, per ora, i deputati Giorgio Conte (Fli), Massimo Calearo (Iniziativa Responsabile, ex Pd), Daniela Sbrollini (Pd) e il senatore Alberto Filippi (gruppo misto, ex Lega).
Oggetto del contendere è in particolare l’avvenuto accorpamento fra accertamento ed esecuzione degli atti da parte dell’Agenzia delle Entrate: da un lato riduce la durata dei contenziosi, dall’altro prevede anche tempi molto più ridotti per il cittadino o impresa che riceve la notifica dell’accertamento esecutivo, per fare ricorso o saldare l’importo contestato (due mesi per pagare ed evitare il pignoramento dei beni). Nel caso poi l’imprenditore vada alla contestazione davanti al giudice ha l’obbligo di pagare subito un terzo dell’imponibile accertato. «Con la riduzione dei tempi di riscossione si mettono sullo stesso piano evasori totali, debitori cronici e contribuenti che soffrono un problema di liquidità – critica Quero, appellandosi a quella che chiama «buona politica» – i 13 miliardi chiesti da Tremonti al direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, li pagheranno “i soliti noti”: artigiani, piccoli imprenditori, partite Iva e comuni cittadini».
Per Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, «è iniquo che lo Stato pretenda cartelle esecutive in sessanta giorni visti i ritardi con cui gli enti pubblici pagano le imprese che lavorano per loro. Inoltre se andiamo a guardare, al termine dei contenziosi alle agenzie delle entrate spesso resta molto meno di quanto era stato accertato. Rinnoviamo l’appello, già espresso, ai deputati vicentini». Luciano Vescovi, vicepresidente di Confindustria Vicenza, si sofferma invece sul «corrispettivo del 9 per cento concesso a Equitalia sulla riscossione, sicuramente eccessivo», e sulla possibilità che la riscossione immediata avvenga anche attraverso il pignoramento dei beni, «del tutto inopportuna in un momento economico così difficile per le imprese ». Alcuni parlamentari ieri hanno raccolto l’appello. Mentre Daniela Sbrollini sottolinea come il Pd alla Camera sia impegnato da mesi sul tema, per Filippi l’intento di combattere l’evasione è «sempre e solo al nord» anche se «tragedie come Barletta palesano come il lavoro nero sia strutturale in certe aree molto a sud di Vicenza ». Per Conte «i metodi di Equitalia vanno nella direzione opposta del sostegno allo sviluppo », infine Calearo annuncia che chiederà «al governo e al sottosegretario al Tesoro Bruno Cesario di rivedere il meccanismo dell’” accertamento esecutivo”».
Chi figli, e chi Figliastri, manca il senso dello Stato sociale a sto Governo che da 18 anni non nè ha azzeccata una. Esiste il sistema del Condono fiscale, a più riprese. Mentre Equitalia alias Governo per i deboli fà il forte, per l’evasore fiscale milionario scende a patti. Vogliamo parlare degli Autovelox, diventato un segreto di Stato, dove si arricchiscono Autostrade e Governo. Una palese violazione di conciliazione. Un passaggio di un semaforo rosso, vi ricordate? Poi tramutatosi in truffa a danno di milioni di cittadini, a nulla è valso che una autovettura che mi precedeva si è fermata il motore e non ripartiva, già avendo superato il semaforo verde, le telecamere non lo dimostrano. Mentre, se c’èra un vigile presente le cose cambiavano totalmente aspetto. Come una multa recapitatami dopo molti mesi, procedeva con i fari abbaglianti in città, non abbiamo potuto fermare il trasghesssore in quanto …. questo è quello che cita nella richiesta di Equitalia. Poi le Crtelle esattoriali non dicono per quale motivo devi pagare, molti dati inesistenti, è un vero fumus persecutoris. Come era bello una volta quando la pattuglia ti fermava, almeno conciliavi subito e Amen. Eppure, si continua a morire sulle strade senza controlli, e senza mettere in sicurezza le strade, posso parlare per il Lazio, non esiste una striscia bianca da nessuna parte sulle strade che dividono le carreggiate, nessun stop segnalato a terra, e nemmeno i fine carreggiata, di giorno va bene ma di sera, quando esce l’automobilista del fine settimana, o il giovane, quando piove, non capisci dove termina la carreggiata, La regione e la Provincia e i comuni ci sono i vigili urbani e le forze dell’ ordine, perchè non multano gli enti le istituzioni locali per abbandono della cosa pubblica, perchè l’aci non denuncia le iastituzioni competenti per le competenze trascurate, è pur vero che stiamo parlando di salvare vite umane. Chi controlla i comuni nell’ adempimento dei propri doveri??? e chi controlla gli aubi e le continue vessazzioni alla luce della costituzione dei danni e dell’ abuso di posizione dominante di Equitalia con gli enti richiedentiimpositori??? Eppure la gente continua a pagare, non siamo sotto un regime, ma peggio. La democrazia e il diritto di garanzia di uno Stato è morto da oltre 18 anni. Siamo stufi di pagare ingiustizie sociali.