EQUITALIA VIOLA LE DIRETTIVE DEL MINISTERO, NOICONSUMATORI: MIGLIAIA DI IMPRESE RISCHIANO FALLIMENTO PER BLOCCO FONDI PA. AZIENDE FANNO RICORSO E CHIEDONO RISARCIMENTO DANNI
Nonostante le direttive emanate dal ministero Equitalia-polis continuare a pignorare e bloccare le società crediti di finanziamenti erogati dalla pubblica amministrazione. Sono migliaia le imprese e le società – denuncia il movimento Noiconsumatori attraverso il presidente l’Avv. Angelo Pisani – creditrici di finanziamenti che devono essere erogati dalla P.A. e che ogni giorno vengono pignorati violando la legge. “Imprenditori in difficoltà – spiega Pisani – che hanno ingiustamente i crediti bloccati e stanno per fallire a causa della violenta riscossione”. Alcune società – come la Soprodimec rappresentata dall’Avv. Pisani – si sono viste bloccare i crediti che erano dovuti dalla pubblica amministrazione. “In particolare questa società – spiega Pisani – nonostante la mancata notifica della cartella esattoriale si è vista pignorare i finanziamenti pubblici erogati per lo sviluppo aziendale e l’attività imprenditoriale. Avrebbe dovuto ricevere ben 128 mila euro. Chiediamo il risarcimento dei danni”. Equitalia deve dunque risarcire i danni derivanti dai pignoramenti illegittimi. Un direttiva ministeriale emanata il 17 settembre del 2007 stabilisce che la Pubblica amministrazione (Ue, Governo o Regione) è solo un tramite per il trasferimento di fondi alle imprese, derivanti da incentivi, aiuti e contributi a fondo perduto non può applicarsi il blocco dei pagamenti previsto dalla Finanziaria del 2007 nei confronti dei fornitori di beni e servizi che hanno pendenze nei confronti di Equitalia. “Pertanto Equitalia viola ogni norma di legge in materia e del diritto di difesa del contribuente – conclude Pisani – oltre che dei principi costituzionali ed internazionali a salvaguardia del giusto processo.
pensionato – contribuente tartassato La trasmissione televisiva "Striscia la Notizia" del giorno 8/12 u.s.,ha denunciato la fattispecie dell’illegittimo potere impositivo che il Comune di Palermo attribuiva all’AVVISO di pagamento della TARSU, in luogo della dovuta CARTELLA di pagamento. Nel servizio, la Responsabile dell’Ufficio di quel Comune riconosceva il valore facoltativo dello stesso avviso e precisava che la notifica della legittima Cartella sarebbe seguita SENZA NTERESSI E SOVRATTASSA. Quindi, sarebbe opportuno farsi promotori dell’azione legale per fermare, anche con denunce, i diversi dipendenti comunali degli Ufficio tributi che, sulla base del semplice AVVISO BONARIO, trasmettono comunicazioni intimidatorie, (perseguibili ai sensi degli artt. 610, 612 e 323 c.p.), agli indifesi contribuenti costretti, spesso, a pagare nuovamente, per ignoranza oppure per l’impossibilità di esibire vecchie ed irreperibili ricevute di versamento, arrecando agli stessi danni economici ed esistenziali.