Era pigra: 6 mesi senza stipendio
Una fisioterapista di Milano è stata condannata a 180 giorni senza stipendio per “scarso impegno lavorativo”. E’ la prima volta che viene applicata una sanzione così severa per un lavoratore fannullone.
In passato l’azienda sanitaria, presso cui la donna era assunta, era
già intervenuta con inviti verbali e scritti per convincerla a
lavorare in modo adeguato, ma nessuno di questi era riuscito
nell’intento.
La
donna, Laura B. 50enne fisioterapista negli ambulatori degli Istituti
clinici di perfezionamento, era addetta all’elettroterapia. Come
riporta “Il Giornale”, Laura B. stabiliva in modo arbitrario la
quantità di prestazioni da effettuare giornalmente rifiutando le cure
ai pazienti nonostante avessero appuntamento o lasciandoli attendere
più del dovuto.
Nei suoi confronti erano state numerose le
lamentele da parte degli utenti ma anche dei colleghi. All’azienda
sanitaria, dunque, non era rimasta che la sanzione stabilita in 180
giorni di allontanamento dall’ospedale. Praticamente 6 mesi senza
stipendio. Una decisione confermata dal Tar. Scrive il giudice: “Il
comportamento scorretto nei confronti delle figure dirigenziali nonchè
dei colleghi di lavoro riveste carattere di particolare gravità, non
solo per la natura degli atti compiuti, ma anche per le reiterazioni
degli atti stessi che lascia intendere una precisa volontà di non
assoggettarsi alle regole secondo le quali il servizio cui è addetta è
organizzato”.
Il Legale della fisioterapista ha già promesso
ricorso in appello, pronto a sostenere la tesi secondo la quale da
parte dell’azienda ci sarebbe stata una violazione del diritto alla
salute del dipendente. “Un ospedale non è una catena di montaggio, qui
si tratta del numero di prestazioni effettuate. Qual è il ritmo da
tenere? Un paziente ogni dieci minuti?”. La donna si difende: “Meglio
la qualità che la quantità”.