Esami a pagamento, la rabbia dei pazienti: non lasciateci soli
Giuseppina S. ha cinquantotto anni. E da due è definita «malato
oncologico» per un cancro che la costringe a controlli continui.
Ovviamente è esonerata dalle spese saniarie. Anche dal ticket.
Giuseppina ieri mattina si è presentata in una struttura convenzionata
della city ed ha appreso che per l’esame radiologico a cui si sottopone
periodicamente deve pagare fino all’ultimo centesimo. Vale a dire
centinaia di euro. Allora Giuseppina è andata via ed ha fatto il giro
delle strutture cittadine nella speranza che qualcuno prendesse la sua
ricetta. Inutilmente. Oltre che malata di cancro Giuseppina è
indigente. E con gli occhi arrossati dal pianto si sfoga: «Sarò
costretta a contrarre un debito per pagare questo esame». La storia di
Giuseppina, purtroppo, è simile a quella di tanti altri pazienti che
ieri mattina hanno appreso di non potere più usufruire delle
prestazioni in convenzione e, pertanto di dover pagare gli esami di
radiologia. Cattive notizie anche dal settore riabilitazione: fallito
l’ultimo tentativo di mediazione, da oggi resteranno chiusi i 22 centri
dell’Asl Napoli 2 Nord che attendono fondi a copertura dell’assistenza
ai disabili. Alle 10 manifestazione di protesta davanti alla Regione in
via Santa Lucia. «Al momento l’emergenza non è ancora entrata veramente
nel vivo» spiega Bruno Accarino, del Sindacato nazionale area
radiologia, sul blocco degli accertamenti diagnostici in convenzione.
«La maggior parte dell’utenza non è informata. Né potrà rivolgersi,
come ha suggerito l’assessore regionale all Sanità, agli ospedali, già
ingolfati da liste di attesa di mesi: pPer affrontare l’ondata nuova di
pazienti dovrebbero lavorare anche di notte». Dal canto suo, Angelo
Ambrosino, presidente del Comitato Salute e Ambiente per il diritto del
malato e del cittadino, chiede pubblicamente alle strutture
convenzionate di continuare a ricevere i pazienti con le prescrizioni
del medico di famiglia. «Questi pazienti non devono essere lasciati
soli, abbandonati a se stessi» dice sottolineando, poi, che ci sono
strutture pubbliche non attive, come l’ambulatorio di radiologia del
distretto 45 chiuso da sei anni». Ma vediamo quali sono i numeri di
radiologia. Per il 2009, spiega il sindacato Snr, la Regione ha
contrattualizzato due milioni e mezzo diprestazioni di radiologia per
una spesa complessiva di centoventimilioni di euro. Le necessità
dell’utenza, invece, richiederebbero almeno tre milioni di prestazioni
per una spesa di circa centocinquanta milioni di euro. Per quanto
riguarda la medicina nucleare sono state preventivate
centocinquantamila prestazioni per ventisette milioni di euro di spesa.
La richiesta, invece, si aggira sulle duecentomila prestazioni per un
costo complessivo di trentasei milioni. Ma, a dire del dottor Accarino,
il vero scandalo riguarda la spesa della radioterapia (che si riferisce
a malati oncologici) per la quale sono previste centosettantamila
prestazioni per un importo di sette milioni e mezzo di euro. Secondo il
sindacato ne occorrono almeno il doppio. E venerdì scorso la somma
sarebbe stata addirittura ulteriormente ridotta. «Eppure – spiega
Accarino – si spendono 300 milioni di euro all’anno per pagare gli
avvocati per ottenere il rimborso di prestazioni non pagate». Infine,
conclude il rappresentante del sindacato, «A nostro parere ci sarebbe
dovuto essere un incremento di spesa del dieci per cento. Invece,
addirittura quest’anno sono state ridotte le prestazioni».