«Escrementi in cella, detenuti abbandonati»
Queste sono le condizioni in cui versano i detenuti dell’ospedale psichiatrico
giudiziario di Secondigliano. Si tratta di persone che hanno sbagliato, persone con problematiche sociali e più o meno psichiche, ma sono pur sempre PERSONE e come tali vanno trattate e deve essere dato loro dignità, oltre che possibilità di riscatto. E’ ingiusto, inutile e scabroso lasciarli marcire in questo modo… Ecco cosa riporta il quotidiano Leggo:
Un’umanità dimenticata, uomini e
donne senza dignità all’interno delle celle, nell’ospedale psichiatrico
giudiziario di Secondigliano. A descrivere lo scenario è il consigliere
regionale Tonino Scala che ieri ha visitato i pazienti detenuti
«all’interno di celle sporche di escrementi e legati ai letti di
coercizione». Con Scala, anche Samuele Ciambriello (Associazione Città
Invisibile) e Dario Stefano Dell’Aquila (Associazione Antigone
Campania).
L’obiettivo dell’ispezione: verificare le condizioni
degli internati e lo stato della riforma della sanità penitenziaria che
nel 2008 ha sancito il passaggio di competenze al sistema sanitario
regionale. Nella struttura carceraria di Secondigliano sono 127 gli
internati. Pazienti estremamente provati, abbandonati a se stessi oltre
che senza una famiglia ed il conforto di un benchè minimo affetto.
«Sono
profondamente scosso dalle cose che ho visto – ha detto Scala -. Prendo
atto che non esiste una reale presa in carico del paziente psichiatrico
e che gli internati trascorrono gran parte della loro giornata chiusi
anche a quattro per volta in celle spoglie. Non vi sono attività
concrete di socio-riabilitazione. Ma mi ha scosso ancora di più
appurare di persona che si è tornati ad utilizzare il letto di
coercizione». «Uno dei casi che più ci ha turbato – hanno aggiunto
Ciambriello e Dell’Aquila – è quello di R.H., un ragazzo immigrato di
appena 21 anni, che si trovava seminudo (con indosso solo slip e
pullover) in una cella liscia priva di tutto, letto incluso, e con il
blindato chiuso. La cella era sporca di escrementi. Ci è stato riferito
che il ragazzo ha dato in escandescenze e che sarebbe pericoloso.
Quello che possiamo testimoniare – proseguono – è che a noi è parso
lucido, ha risposto a senso alle nostre domande, seppure in condizioni
chiaramente precarie. Inoltre, dal registro, ci risulta che sia stato
legato al letto di coercizione per tre giorni».