Esperimento abortito, scomparsa la pillola RU486
È risolto il mistero delle quattro pillole Ru486 ordinate dall’ospedale Lotti di Pontedera e mai arrivate a destinazione. I farmaci infatti erano arrivati a Roma con un corriere alle 02.25 di stamani, e la consegna a questo punto è prevista per domattina. Il ritardo è stato accumulato per la pausa del fine settimana.
L’arrivo era previsto già per venerdì scorso alla farmacia dell’ospedale di Pontedera. Il direttore sanitario della Asl 5 di Pisa, Rocco Damone, ha assicurato che si stanno effettuando verifiche presso la casa farmaceutica francese Excelgyn, produttrice del farmaco. Momentaneamente però il problema principale è rappresentato dalla impossibilità di contattare il ”depositario”, ovvero la struttura francese che, per incarico della casa farmaceutica, deve attivare il corriere per la spedizione.
”Non riusciamo a capire – ha aggiunto Damone – come nel precedente invio (del 7-8 novembre) tutto si sia svolto alla perfezione nei tempi stabiliti permettendo a una donna di assumere il farmaco secondo le modalità previste, mentre questa volta il meccanismo si sia inceppato”.
Le quattro donne che dovevano sottoporsi all’esperimento, provenienti tre dalla Toscana e una dalla Lombardia, dovranno ricorrere all’aborto chirurgico perché sono giunte al 49/o giorno dall’ultimo ciclo.
Continuano nel frattempo le polemiche sulla legge dell’aborto. L’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) si è espressa nei confronti della richiesta, ormai formalizzata, del segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa, di attivare una inchiesta parlamentare sull’attuazione della 194, definendola un ”inutile spreco di soldi del contribuente”. L’Udc ”non conosce la legge 194/1978 sull’aborto” afferma l’associazione. L’articolo 16 della legge prevede, infatti, che ogni anno, nel mese di febbraio, il Ministro della Salute presenti una relazione sull’attuazione e gli effetti della legge stessa, anche in riferimento al problema della prevenzione. Secondo l’Aduc per verificare l’incisività della legge basterebbe chiedere copia della relazione al Ministro della Salute, Francesco Storace, o agli uffici parlamentari.