Etichettatura nutrizionale degli alimenti. Cia: no allo schema inglese “a semaforo”
Dal 2016 diventerà obbligatoria in tutta Europa l’etichettatura nutrizionale degli alimenti, ossia l’indicazione corretta dei principi nutritivi e del relativo apporto calorico riportata sull’etichetta di ogni prodotto alimentare. Ma a tal proposito la Cia (Confederazione italiana agricoltori) dichiara che, seppur l’etichettatura nutrizionale risulti fondamentale, non deve risolversi nello schema “a semaforo” come quello che sta sperimentando l’Inghilterra.
Il governo britannico ha infatti diffuso, nel mese di giugno, una raccomandazione per introdurre un regime volontario di etichettatura nutrizionale: gli alimenti sono così classificati con il verde, il giallo o il rosso in base al contenuto di sale, zucchero, grassi e grassi saturi presenti in 100 grammi di prodotto.
Questo schema “a semaforo” offre però al consumatore un’informazione non completa e cancella l’assunto riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi “buoni” o “cattivi” ma soltanto regimi alimentari corretti o scorretti.
“Paradossalmente, se dovesse passare in Europa questo approccio, che ha dalla sua parte l’estrema semplicità comunicativa – spiega la Cia – ci sarebbero effetti devastanti su molti dei prodotti agroalimentari di qualità, prima di tutto quelli ‘made in Italy’. Succederà che una bibita light, con un po’ meno di zucchero, benché densa di edulcoranti, conservanti e aromatizzanti, avrà il semaforo verde mentre il latte, a causa del suo tenore in grassi, avrà il semaforo rosso. Stesso semaforo rosso avranno gli oli, i formaggi, il pesce affumicato, la frutta secca e tutti i grandi prodotti Dop e Igp quali Grana, Parmigiano, prosciutti, salumi”.