Europa, più 53% di prodotti pericolosi ritirati dal mercato
Pubblicato il Rapporto Rapex, il sistema Ue di allerta per i prodotti a rischio: aumentano le misure restrittive. Protagonisti ancora una volta i giocattoli, soprattutto di produzione cinese. La Commissione Ue rassicura: i dati indicano che ci sono controlli più intensi e più rigorosi.
BRUXELLES. E’ cresciuto del 53% il numero di prodotti pericolosi ritirati dal mercato europeo nel 2007. E per la seconda volta i giocattoli sono la categoria più spesso oggetto di notifica (31%). La Cina è risultata il paese di origine in oltre la metà di tutti i casi notificati (52%).
Nel 2007 RAPEX, il sistema Ue di allerta rapido per i prodotti di consumo pericolosi, (esclusi alimenti e farmaci) ha segnalato misure restrittive per 1605 prodotti, rispetto ai 1051 del 2006.
Dentifrici pericolosi, Barbie al piombo, pigiamini con flatati: nel 2007 Rapex ha messo al bando candele a forma di cibo, frullatori frulla dita, macchine elettriche e accendini. Ma per il secondo anno di fila i giocattoli restano in cima alla lista dei prodotti che più frequentemente sono stati oggetti di notifica. Rappresentano infatti il 31% e superano di gran lunga i veicoli a motore (15%), le apparecchiature elettroniche (12%) e i cosmetici (6%). Nella maggior parte dei casi i consumatori rischiano lesioni (23%), strangolamento e soffocamento (15%), folgorazioni (15%), incendi e ustioni (13%).
Se si esclude la Cina, da cui proviene più della metà dei prodotti (52%), e i prodotti che hanno un’origine sconosciuta (13%, in diminuzione del 4% rispetto al 2006), Germania e Italia si riconfermano i paesi dai quali proviene il maggior numero di oggetti pericolosi. Berlino e Roma ne fabbricano rispettivamente il 6% e il 4%. Mentre Polonia, Francia, Taiwan, Giappone e gli USA si contendono ciascuno il 2%.
Il sistema è facile: tramite Rapex la Commissione UE riceve le notifiche riguardanti i prodotti che rappresentano un grave rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori. Tali informazioni sono poi trasmesse a tutte le autorità di sorveglianza in trenta paesi europei. A volte sono le autorità doganali ad individuare i prodotti pericolosi, altre volte invece sono i consumatori a fare delle segnalazioni. Ma non solo. Sono sempre più numerose le aziende che adottano misure volontarie
Nel 2007 il 50% delle segnalazioni alla Commissione UE sono arrivate direttamente dagli operatori del commercio. In questo lavoro di notifica non tutti i Paesi sono efficienti: i più attivi sono i tedeschi, dai quali proviene il 12% delle notifiche. Seguono a parimerito greci, slovacchi, ungheresi e spagnoli (8%). L’Italia, invece, si colloca al sesto posto, con un 3%, al pari della Polonia.
Per la Commissione Europea questi dati devono rassicurare i consumatori. L’aumento del numero di prodotti pericolosi ritirati dal mercato, che rispetto al 2004 è quasi triplicato, è il risultato della migliore cooperazione su scala europea tra le autorità doganali, di controlli più severi da parte dei produttori e nella maggiore sensibilizzazione dei consumatori.
Ma non solo. Dopo il viaggio a Pechino della commissaria UE alla Tutela dei consumatori Meglena Kuneva lo scorso luglio, anche la Cina ha rafforzato i controlli, chiudendo 3000 fabbriche e revocando 700 licenze.