Facebook, niente amicizie fra avvocati e giudici
MILANO – Dopo le limitazioni online per le star di Hollywood e i giornalisti,
ora è la volta dei giudici statunitensi: attenti agli utenti con cui
stringete amicizia su Facebook. Soprattutto se sono avvocati che
operano nella stessa procura: si rischia di compromettere la libertà di
giudizio durante un procedimento che vede il proprio “amico virtuale”
tra i banchi della difesa.
CONDOTTA VIRTUALE – È quanto prevede il nuovo codice di condotta approvato dal Comitato per l’Etica Giudiziaria della Florida. Tra le linee guida, c’è l’obbligo di fare «unfriend»
con tutti gli avvocati che in passato hanno richiesto amicizia su
Facebook. Per quanto si tratti di una relazione virtuale, potrebbero
nascere potenziali conflitti di interesse, dal momento che il termine
«amicizia evoca un rapporto intimo e confidenziale. E, soprattutto, si
potrebbe dare l’impressione che l’avvocato-amico sia in grado di
influenzare le scelte del giudice, che invece deve essere sempre
obiettivo e imparziale.
POLEMICHE – Poco importa, poi, che Facebook e gli altri social
network abbiano ridefinito il significato del termine «amico», che
ormai si riferisce anche a semplici conoscenti o ex-compagni di scuola
che ormai non si frequentano più da anni, ha notato Ashby Jones sul
blog legale del Wall Street Journal
: «Su Facebook stringo amicizia con amici degli amici, colleghi,
persone che dicono di conoscermi, individui del passato che a malapena
ricordo e tanti utenti che chiedono l’amicizia per errore. Io confermo
sempre tutti». Anche i diretti interessati sembrano perplessi per le
nuove regole deontologiche: «Possiamo essere buoni giudici anche se
abbiamo amici – ci ha scherzato su il giudice Thomas McGrady
– Ma capisco che un avvocato-amico su Facebook possa essere percepito
male dall’esterno. La prossima volta lo contatterò solo via telefono».