Facebook: no al pulsante anti-stupro in homepage
Facebook dice no alla richiesta del governo di Sua Maestà di installare
nella pagina del profilo di ciascun utente, e nella homepage del sito,
un “panic button”, un pulsante di emergenza da cliccare per segnalare
presunti adescamenti di minori da parte di pedofili e altri
malintenzionati. Il rifiuto sta creando parecchie polemiche, in Gran
Bretagna dove è ancora fresco il ricordo della tragica morte di
Ashleigh Hall, una diciassettenne adescata sul network, violentata e
poi uccisa dallo stupratore seriale Peter Chapman.
Il governo aveva chiesto agli amministratori del popolare social
network che il “panic button” fosse collegato al sito del Child
Exploitation and Online Protection Center (Ceop), un ente specializzato
nella prevenzione di abusi di questo genere e, in un primo tempo, i
responsabili avevano fatto sapere di non avere alcuna obiezione in
merito. Salvo ritornare sui propri passi pochi giorni dopo. Tuttavia,
la marcia indietro è soltanto parziale, dato che Facebook ha confermato
che aggiungerà dei link diretti al sito del Ceop e di altre
organizzazioni similari al termine della procedura interna di
segnalazioni degli abusi. Il pulsante anti-panico verrà inoltre
probabilmente installato nel centro di assistenza del network.
Secondo i dirigenti del Ceop, però tutto ciò non sarebbe sufficiente.
La loro organizzazione riceve oltre 500 denunce al mese per fatti
riguardanti cyber bullismo, pornografia online e altro materiale
sconveniente e a gennaio 2010, il 75% delle lamentele ricevute, gran
parte delle quali relative a tentati adescamenti, ha riguardato proprio
Facebook. Un portavoce dell’azienda ha comunque difeso il sistema di
segnalazione sviluppato in questi anni dal sito, un sistema, ha
dichiarato alla Bbc “in grado di gestire tutti i tipi di potenziali
abusi, dalle più piccole violazioni del regolamento, fino alle
rarissime faccende più gravi, che vengono rapidamente portate
all’attenzione delle forze dell’ordine”. Quanto al caso Hall, i
responsabili del network si sono detti “profondamente amareggiati”.
Il segretario di Stato Alan Johnson ha sottolineato come, a suo parere,
“l’azienda dovrebbe porre l’aumento della protezione per i minorenni
davanti ad ogni altra considerazione” e ha annunciato che a breve, il
12 aprile a Washington, si terrà un altro meeting fra i responsabili
del sito e quelli di Ceop, per discutere di nuovo dell’argomento.