TRUFFE ONLINE CON FALSE MAIL – LE REGOLE PER NON ABBOCCARE
Debutta in queste ore Equitalia Servizi di Riscossione spa, che sostituisce i tre agenti finora attivi sul territorio nazionale: Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Scopo dichiarato della riorganizzazione, dovrebbe essere «di migliorare l’efficacia dell’attività e di potenziare la relazione con i contribuenti, attraverso procedure più uniformi, semplificazione degli adempimenti e strutture locali appositamente dedicate all’assistenza e ai servizi per cittadini e imprese».
Tra le conseguenze c’è anche quella di un cambiamento della carta intestata utilizzata per le notifiche e, soprattutto, degli indirizzi di posta elettronica dell’Ente. Ad esempio, la casella Pec istituzionale del gruppo diventa [email protected].
Di qui la preoccupazione per la prevedibile, nuova invasione di false mail con altrettanto fasulle comunicazioni ai contribuenti italiani. Un fenomeno purtroppo non nuovo, ma che in caso di radicali cambiamenti rischia di impennarsi. E che le mail pirata non riguardino solo il fisco, lo dimostra quanto sta accadendo in queste ore con un pishing massiccio targato Poste Italiane. Una autentica truffa, segnalata in queste ore in forme ufficiali dalla Polizia postale. Centinaia di correntisti di Poste Italiane stanno infatti ricevendo in questi giorni una email truffa con il seguente testo: “Gentile cliente, il tuo conto Banco Posta e la tua carta Postepay sono state bloccate per mancanza ricevimento dati richiesti da noi in precedenza. Per sbloccare la sua utenza segui il link sotto”. A peggiorare la situazione, il fatto che la mail riporta il logo ufficiale di Poste Italiane. Ne stanno dando notizia anche gli stessi responsabili dell’azienda: “Stiamo ricevendo migliaia di segnalazioni che abbiamo raccolto e girato alla Polizia postale affinché venga identificato chi si cela dietro all’inganno. Poste Italiane non manda comunicazioni al di fuori dell’area riservata ai clienti e non chiede online dati sensibili“.
Il rischio – avverte la Polizia postale – è di trovarsi il conto corrente postale prosciugato. L’email truffa contiene infatti un codice di sblocco di 14 caratteri alfanumerici e un link per inserirlo. Se il malcapitato destinatario ciccare sul link, i truffatori potrebbero ottenere tutti i dati bancari dell’utente, che rischia di ritrovarsi col conto prosciugato. “Non cliccate sui link presenti nelle e-mail truffaldine – avverte la polizia postale – Anche se sulla barra degli indirizzi del browser viene visualizzato l’indirizzo corretto, non bisogna fidarsi: un esperto informatico può essere in grado di far visualizzare, nella barra degli indirizzi del browser, un indirizzo diverso da quello in cui realmente ci si trova”.
Tornando alle innovazioni di Equitalia, www.noiconsumatori.it mette in guardia da analoghi, non meno pericolosi tentativi di truffa via mail, favoriti proprio dalla confusione originata dai cambi di mittente. Non sarebbe, del resto, la prima volta. Lo scorso anno centinaia di utenti furono bersagliati da false mail nelle quali, peraltro con un burocratese impeccabile, venivano avvertiti del fatto che l’agente di riscossione aveva depositato un presunto, fasullo avviso di pagamento nella casa comunale. In questo caso la mail conteneva un pericoloso virus informatico.
Occhio perciò a non abboccare quando vi trovate sulla casella di posta una mail sospetta. Perché il ‘pishing’ è sempre dietro l’angolo…