Famiglia sfrattata, il difensore civico contro Inps e Comune
Fino a qualche anno fa faceva l’artigiano. La moglie, con problemi
fisici alla schiena, non aveva trovato un dignitoso lavoro. E aveva
così preferito rimanere nel tutt’altro che lussuoso alloggio di via
Burlando per accudire i tre figli che adesso hanno 12 anni, 7 anni e 21
mesi. Poi la crisi economica, la disperata e infruttuosa ricerca di un
impiego e la «batosta» da parte di Equitalia. Un debito pregresso di
circa 17mila euro nei confronti, per la maggiore parte, dell’Inps, ma
anche dell’Agenzia delle Entrate, del Comune e di altri soggetti
pubblici.
Una storia che non c’è mica da stare allegri. E che
purtroppo, se nessuno interverrà, avrà il triste epilogo di vedere la
casa di questa famiglia genovese, sudata e sperata da anni, messa
all’asta il prossimo 10 marzo.
Il probabile tracollo famigliare,
però, è giunto ieri alle orecchie del difensore civico provinciale
Pietro Gambolato. L’ex «leone rosso» e parlamentare ha preso
immediatamente a cuore la vicenda e ha segnalato alle Autorità la non
facile situazione chiedendo di trovare «necessariamente» una soluzione
per evitare la messa all’incanto dell’appartamento di via Burlando. Per
la cronaca un’ottantina di metri quadrati.
«Non vogliamo – spiega
Gambolato – eccepire in punto di legittimità e correttezza normativa
l’operato di Equitalia. Ci mancherebbe. Ciò che si vuole evidenziare è
che, in una situazione di difficoltà purtroppo diffusa, dove vengono
attuati strumenti di supporto alla collettività come la sospensione dei
mutui o il blocco degli sfratti, appare singolare che la pubblica
amministrazione genericamente intesa, invece, non preveda sospensioni
ai propri recuperi dei crediti».
«Pertanto – dice Gambolato – si
propone che i soggetti competenti operino con urgenza affinché
Equitalia sia autorizzata a sospendere sia questo procedimento che ogni
altra procedura di vendita all’asta in tutte le ipotesi in cui
l’immobile costituisca abitazione prima casa, mentre, nei casi in cui
il debitore sia proprietario di più immobili, si ritiene possa
procedersi. Voglio ricordare che in questo caso il debitore, peraltro,
aveva già provveduto a pagare 5942 euro nel tentativo di risolvere la
situazione».
Ieri sera poi è arrivato il sostegno «morale» del
candidato governatore Claudio Burlando che, nonostante i buoni
propositi, ha «sbagliato» bersaglio. E se l’è presa, a differenza di
Gambolato, con Equitalia chiedendo che «il pignoramento della casa sia
sospeso» invece di prendersela come gli enti creditori Inps, Agenzia
delle Entrate e Comune che sono i veri responsabili che dovrebbero
risolvere la situazione. Inoltre Burlando non ha esternato il desiderio
di dare per primo il buon esempio e di, conseguentemente, adottare per
la Regione quanto proposto dal difensore civico provinciale. Anche
Equitalia ieri è scesa in campo e, infatti, ha precisato che la società
per legge ha il dovere di recuperare le somme non pagate ai vari enti,
unici titolari del credito, ma che comunque sono stati presi accordi
con la famiglia che sarà ricevuta negli uffici di via XII Ottobre per
chiarire la posizione.