Fao: “Cresce numero degli affamati”
La fame problema planetario in continua crescita: il numero di coloro
che sono senza cibo nel 2009 arriva a quota 1,02 miliardi. Lo rivela il
rapporto 2009 sulla fame nel mondo diffuso dalla Fao. La colpa è
principalmente della crisi alimentare e della recessione economica
mondiale che hanno spinto nel tunnel della malnutrizione circa 100
milioni di persone in più rispetto allo scorso anno, il livello più
alto dal 1970.
senza cibo. “Nessun Paese è stato risparmiato e oggi sono i paesi più
poveri e le popolazioni più indifese che ne soffrono di più le
conseguenze”, ha spiegato Jacques Diouf, direttore generale della Fao.
Stando al rapporto “The State of Food Insecurity”, la maggior parte
delle persone malnutrite sono nella regione Asia-Pacifico (642
milioni), seguite dall’Africa subsahariana (265 milioni), dall’America
latina (53 milioni), Vicino Oriente e Nord Africa (42 milioni) e nei
Paesi sviluppati (15 milioni).
I dati mostrano una tendenza
decennale. “Negli ultimi dieci anni, anche prima dell’attuale crisi, il
numero delle persone sottonutrite era aumentato, in modo lento ma
costante”, ha precisato Diouf. Dopo i passi avanti notevoli degli anni
’80 e degli inizi degli anni ’90, in larga misura grazie all’incremento
degli investimenti in agricoltura seguiti alla crisi degli anni ’70, le
persone colpite dalla fame nel mondo sono sempre aumentate.
La
Fao ha identificato sedici Paesi particolarmente vulnerabili a causa di
crisi nazionali o regionali: si tratta di Somalia, Afghanistan,
Etiopia, Iraq, Eritrea, Sudan, Haiti, Burundi, repubblica Democratica
del Congo, Liberia, Angola, Mongolia, Corea del Nord, Uganda,
Tagikistan e Georgia.
Poi una stoccata ai grandi del mondo. “I
leader mondiali hanno reagito con determinazione alla crisi economica e
finanziaria e sono stati in grado di mobilitare miliardi di dollari in
un lasso di tempo molto breve: la stessa azione decisa è adesso
necessaria per combattere fame e povertà”, ha accusato Diouf. “Nel
momento in cui il numero delle persone che soffrono la fame ha
raggiunto un picco storico, vi è il più basso livello di aiuti
alimentari mai registrato, ha aggiunto Josette Sheeran, direttrice
esecutiva del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu.
FAME E SOVRAPPOPOLAZIONE FAME E SOVRAPPOPOLAZIONE – I numerosi Paesi africani e asiatici indicati dalla FAO come i più esposti al rischio-fame, hanno avuto negli ultimi 50 anni – e avranno nei prossimi decenni – il più alto incremento di popolazione dell’intero pianeta. Questa evidente e incredibile contraddizione si rileva incrociando i dati forniti dalla FAO con quelli elaborati dal Census Bureau, ente governativo USA che studia la popolazione mondiale. Ad esempio, l’ETIOPIA nel 1959 aveva 24 milioni di abitanti, oggi ne ha 85 milioni e nel 2025 ne avrà 140 milioni; il CONGO (Kinshasa) ne aveva 16 milioni nel 1959, oggi ne ha 68,5 milioni e fra quindici anni ne avrà 109 milioni; l’UGANDA ne aveva cinquant’anni fa solo 7 milioni, oggi 32 milioni e nel 2025 ne avrà 56 milioni; e così via… Come è possibile che i Paesi più colpiti dalla fame abbiano una crescita di popolazione così esplosiva, che non ha eguali nel pianeta? Se l’Italia avesse avuto il medesimo tasso di incremento, oggi conterebbe 180 milioni di abitanti e avrebbe non pochi problemi in campo alimentare! Anche augurandosi che oggi si risolvesse la tragedia della fame al 100%, fra quindici anni ci ritroveremmo con un problema aumentato al 150% visto l’altissimo incremento di popolazione nei Paesi più poveri. E’ come voler svuotare il mare con un secchiello… Per saperne di più vai al sito http://www.politicambiente.it.