Farmacie napoletane in crisi assalto dei cinesi: vogliono comprarle
La razione quotidiana è di tre cappuccini e cinquanta sigarette. Michele Di Iorio, leader di Federfarma, al quinto giorno di sciopero della fame per il ritardato pagamento, da parte della Regione, di oltre dieci mensilità ai farmacisti di Napoli e provincia, fuma una sigaretta dietro l’altra.
È pallido, la bilancia dice che ha perso due chili e mezzo dall’inizio della protesta. Ma il suo carattere indomito lo induce a minimizzare. «Sto bene, resisterò», dice anticipando la volontà di digiunare per complessivi nove giorni, una decisione alla quale si è associato il presidente dell’Ordine, Vincenzo Santagada.
La preoccupazione, però, si legge sul suo volto. I farmacisti sono al collasso. Mentre si insinua una nuova, sinistra ipotesi. Vale a dire la possibilità che imprenditori cinesi – a cui notoriamente non manca la liquidità – possano rilevare le farmacie che sono oggi in estrema difficoltà di sopravvivenza. Un’ipotesi di cui è a conoscenza lo stesso presidente di Federfama.
I cinesi pronti, dunque, ad acquistare le farmacie a un passo dal fallimento. «Sì, mi è stato riferito» ammette il leader dei farmacisti. E precisa: «Questa notizia, rivelatami da un collega l’altro giorno nel corso dell’assemblea, mi inquieta come mi inquieta l’infiltrazione della camorra nelle attività commerciali. Al momento, però, non ho avuto modo di indagare ulteriormente. Lo farò non appena l’emergenza di queste ore verrà superata».
Di Iorio, dunque, insieme col presidente Santagada affronterà oggi il sesto giorno di digiuno. Una protesta straordinaria che ha indotto finanche la stampa d’Oltralpe a interessarsi al caso: un giornalista tedesco ha intervistato, ieri mattina, Di Iorio sulla questione.
Numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti dai due rappresentanti di categoria: da Fabio Chiosi a Paolo Russo, da Enzo Rivellini a Nicola Lettieri a Luigi Cesaro. Solo per citare qualche nome.
«Il nostro unico interlocutore deve essere Caldoro. Non vogliamo trattare con i dirigenti generali delle Asl. Chiediamo, per il momento, di «allineare» le tre Asl pagando due mesi di arretrati alla asl Na 2 e 3 e di pagare 5 mesi alla Asl Napoli 1. Ogni mese, inoltre, va pagato quello corrente più un arretrato», spiega Di Iorio.
Alla protesta aderisce anche l’Agifar (associazione giovani farmacisti) col presidente Lucio Marcello Falconio, che commenta: «Per i giovanilaureati sarà sempre più difficile inserirsi nel mondo del lavoro».
«Desidero manifestare la mia più piena solidarietà ai farmacisti, una categoria colpita in modo grave dalla crisi economica» dichiara, dal canto suo, il vicepresidente del consiglio regionale Biagio Iacolare, commentando la protesta attuata dai rappresentanti di categoria che hanno annunciato lo sciopero per lunedì.
Anche Iacolare ha incontrato Santagada e Di Iorio. «Ho potuto constatare di persona – ha detto – l’assoluta legittimità delle rivendicazioni dei farmacisti. Sono consapevole delle difficoltà di una categoria che necessita di risorse regionali per continuare ad operare nel migliore dei modi, sempre a beneficio della collettività. In qualità di vicepresidente dell’assemblea, rivolgo un appello a Caldoro a risolvere in tempi brevi il problema del ritardo nei pagamenti. Elargire una prima e consistente fetta dei pagamenti arretrati è un’azione assolutamente necessaria per tutelare la professionalità di tanti operatori del settore, per salvare posti di lavoro e per continuare a garantire un servizio fondamentale per i cittadini».