Fazio: «La nube è innocua» Ma vanno a ruba le pillole allo iodio
«Il suo arrivo è solo una previsione, non confermata. Non abbiamo rilevato la presenza di radioattività nell’atmosfera e non risulta che la situazione sia diversa in Francia», è l’ultimo aggiornamento di Lamberto Matteocci, ingegnere dell’Ispra, l’istituto del ministero dell’Ambiente che si occupa del controllo dell’attività nucleare. In seguito al disastro delle centrali giapponesi, la rete di sorveglianza italiana è stata potenziata, le apparecchiature tarate per registrare dosi infinitesimali di particelle anomale.
Eppure la presunta minaccia tossica suscita grande impressione nei cittadini. Come ha ribadito anche ieri il ministro Ferruccio Fazio al question time alla Camera «non ci sono problemi di sicurezza, escludo qualsiasi rischio. Si tratta di normali masse d’aria che si spostano e che se raggiungessero l’Italia avrebbero un contenuto radioattivo insignificante». La gente però si fa prendere la mano da comportamenti irrazionali. Fuga dai ristoranti giapponesi e dal sushi, a base di pesce crudo, la cui carne può essere ricettacolo di sostanze cancerogene: «Si può mangiare, è sicuro», tranquillizza Fazio. Particelle di iodio radioattivo sono state rilevate dall’agenzia nucleare Finlandese, sempre in dosi infinitesimali. L’ordine di misura, spiega Matteocci, è «centomila volte inferiore a quelle presenti in natura». Il viaggio attraverso gli oceani ha fatto perdere a questa massa d’aria la concentrazione di pericolosa».
Anche i Comuni si sono organizzati per monitorare l’evoluzione della «nube». A Milano l’assessore alla Salute Giampaolo Landi ha annunciato che incaricherà un gruppo di esperti di occuparsi del dopo Fukushima. «I cittadini riceveranno informazioni puntuali. Non ci sono rischi per la salute. I milanesi possono uscire di casa».
Si diffondono paure insensate, generate dall’emotività. Alla fuga dal sushi si aggiunge la corsa alle pillole a base di ioduro di potassio, la sostanza che, in caso di incidente nucleare, viene somministrata per saturare la ghiandola tiroide (la più esposta agli effetti delle radiazioni) e prevenire l’assorbimento di iodio radioattivo. Precauzione «irrazionale e pericolosa – dice Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordine dei farmacisti, la Fofi – C’è molta richiesta del farmaco, ma queste compresse non vanno prese, non c’è motivo». Raccomandazione pubblicata nel sito del ministero della Salute (www.salute.gov.it).