Ferrara, processo a mamma e nonni L’accusa? «Iperprotettivi» con il bimbo
I due nonni materni e la mamma sono
accusati di averlo protetto troppo e di averne impedito lo sviluppo
psicofico. Così da oggi, i tre sono imputati davanti al tribunale di
Ferrara di maltrattamenti aggravati, in concorso, verso il bambino,
nipote e figlio. Non per avergli fatto del male, ma per avergli dato
troppo affetto, per esser stati «iperprotettivi» come recita il capo di
imputazione. Il processo stamane ha visto le prime schermaglie
procedurali, l’acquisizione dei documenti della lista testi e la
costituzione di parte civile di padre e ‘tutore” del bambino, l’azienda
Ausl, rispettivamente con gli avvocati, Henrich Stove e Andrea Marzola.
Le difese di nonni e mamma contestano l’accusa di maltrattamenti:
«Intendiamo dimostrare – ha spiegato il legale, l’avv. Alberto Balboni
– che le ipotesi contestate, per presunti maltrattamenti dovuti ad
atteggiamenti iperprotettivi dal 2004 al 2008, non sussistono in quanto
la situazione è migliorata: e lo dimostreremo al processo». Il legale
si riferisce ai fatti prima del 2004, per cui nonni e mamma sono già
stati condannati in primo grado ed è pendente l’appello.
L’avvocato del padre, Henrich Stove di Modena, ribadisce che l’uomo,
che vive in Lombardia, separato e allontanato dal nucleo famigliare,
non vede da 9 anni il proprio figlio, per volontà dello stesso nucleo,
pur pagandone il mantenimento. E che questa vicenda, pur personale,
mette in luce un vuoto normativo e applicativo, in quanto dopo 10 anni,
«a fronte di provvedimenti di magistratura, la situazione per il padre
è ancora la stessa: ricorreremo pertanto alla Corte europea di
giustizia». Agli atti di questo processo sono stati infatti acquisiti i
provvedimenti del tribunale dei minorenni, del tribunale di Ferrara le
relazioni dei servizi sociali. Il processo riprenderà il 7 gennaio con
l’interrogatorio degli imputati.