Fiala killer, un errore nel confezionamento
Un errore di confezionamento o di etichettatura e una sostanza che e’ letale se assunta in dosi eccessiva come il nitrito di sodio e’ stata messa in vendita al posto dell’innocuo sorbitolo facendo il giro di mezza Europa per finire in un centro diagnostico di Barletta dove ha causato la morte di una donna e avvelenato altre due. E’ questa l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti della procura di Trani che indagano sulla morte di Teresa Sunna, la giovane donna che sabato 24 marzo e’ morta dopo avere assunto nel centro medico quella polverina bianca sciolta in acqua, in tutto simile al sorbitolo, ma letale. Si era sottoposta al test per capire il perche’ di un persistente bruciore di stomaco ed invece e’ morta. Roberto Gagliano Candela, il tossicologo che ha analizzato la sostanza assunta dalla donna e dalle altre due che pero’ si sono salvate, ha riferito oggi al pm che, benche’ siano in corso analisi residue, la sostanza ingerita conteneva, oltre al 70 per cento di nitrito di sodio, probabilmente solo sali di lavorazione e nemmeno una traccia di sorbitolo. Inoltre, secondo quanto ha dichiarato oggi agli inquirenti in procura a Trani l’amministratore delegato della Cargill, Domenico Meldolesi, l’azienda alimentare di Castelmassa (Rovigo) che produce il sorbitolo non produce nitriti. Esclusa quindi la possibilita’ di una contaminazione, si ipotizza che l’errore fatale sia avvenuto dopo la fase di produzione in uno dei passaggi di vendita che porta sino all’azienda irlandese Mistral che, via internet, ha distribuito il prodotto al laboratorio di Barletta e ad altri 20 acquirenti non italiani. Si continua ad indagare quindi per individuare in quale fase della filiera di vendita il sorbitolo (che viene venduto in sacchi da almeno 25 chilogrammi dalla Cargill) sia stato suddiviso in confezioni piu’ piccole (quella usata nello studio medico e’ da cinque chilogrammi) dando luogo all’errore di etichettatura. Secondo quanto ha riferito il tossicologo, il nitrito di sodio e’ letale se una persona di 65 chilogrammi ne assume da due grammi in su. Alle tre donne ne e’ stata somministrata una soluzione da 5 grammi contenente 3,5 grammi della sostanza letale. Sul fronte della sicurezza il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, ha annunciato che sono stati attivati i canali internazionali e l’Interpol per rintracciare tutti coloro che hanno comprato sorbitolo dalla Mistral su eBay e bloccare l’eventuale uso della sostanza nocive. Il ministro della salute, Renato Balduzzi, ha ribadito che ”la vendita di farmaci on line e’ vietata, le farmacie autorizzate possono vendere solo integratori, tra cui rientra anche il sorbitolo, ma non e’ facile impedire il commercio on line”. ”Grazie ai controlli – ha aggiunto – in Italia abbiamo la percentuale di contraffazioni piu’ bassa d’Europa, ma occorre intensificare i controlli e informare i cittadini sui rischi”. A Barletta, intanto stanno molto meglio le due donne che si sono sottoposte al test insieme con Teresa Sunna e che grazie ad un antidoto somministrato al pronto soccorso si sono salvate. La piu’ anziana delle due, Addolorata Piazzolla, 62 anni, ha lasciato oggi il reparto di rianimazione. Resta ricoverata insieme con l’altra, Anna Abbrescia, 32 anni, nel reparto di Medicina.