Fido e Duchessa: le spese veterinarie detraibili in sede di dichiarazione
Le spese veterinarie sostenute per la cura di
animali domestici posseduti a scopo di compagnia o per pratica sportiva
possono essere detratte in sede di dichiarazione dei redditi.
La detrazione è sempre del 19% su un tetto massimo di 387,34 euro. C’è però una franchigia di 129,11 euro, per cui la parte delle spese che resta sotto questa soglia non è detraibile e rimane a carico del contribuente.
Il limite di 387,34 euro si riferisce peraltro alle spese veterinarie complessivamente sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti.
È possibile fruire della detrazione sia per le spese relative alle prestazioni professionali rese dal veterinario sia per quelle finalizzate all’acquisto di medicinali specifici prescritti dallo stesso medico.
Le
spese veterinarie da portare in detrazione vanno riportate in uno dei
righi da E19 a E21 del 730, indicando nella colonna 1 il codice “29” e
nella 2 il relativo importo.
Se Fido è un cane guida
Interamente detraibile è invece il costo d’acquisto di un cane guida per non vedenti.
La detrazione spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo i casi di perdita dell’animale, e si può ripartire in quattro rate annuali di pari importo.
Le
spese sostenute per acquistare il cane guida vanno indicate nel rigo E5
del 730, mentre per fruire della detrazione forfettaria di 516,46 euro,
per il mantenimento del cane, purché il titolare sia il non vedente,
occorre barrare la casella dedicata nel rigo E43.