Finanziaria, lo scontrino diventerà un gratta e vinci
Finanziaria, alla Camera si cambia. E le novità dovrebbero confluire in
un maxi-emendamento che il governo presenterà a Montecitorio. I tecnici
sono già al lavoro. Tre, a quanto risulta, le misure più importanti.
Prima di tutto lo scontrino fiscale che diventa «gratta e vinci». Un
modo per combattere l’evasione fiscale. Ma ci sarà una vera e proprio
«stangata» per i petrolieri che non adeguano subito i prezzi della
benzina alla pompa quando il greggio scende. Allo studio anche una
«Robin Hood tax» per i banchieri che ottengono aiuti pubblici. Dopo il
primo passaggio a Palazzo Madama, la Finanziaria light sarà, insomma,
ulteriormente modificata. Anche per trovare risorse aggiuntive in grado
di accontentare alcuni settori della maggioranza, mettendo insieme il
rigore del bilancio pubblico con la necessità di intervenire sul fronte
dello sviluppo. Nel frattempo, il ministro dell’Istruzione, Maria
Stella Gelmini, ridimensiona l’allarme sui ricercatori: «Non c’è nessun
taglio, i fondi arriveranno entro due settimane». Scontrini. Per
ottenere risorse fresche dalla lotta all’evasione fiscale il governo
punta sugli scontrini «gratta e vinci» che avrebbero il pregio di
sensibilizzare tutti nella richiesta. Un modo per creare una sorta di
«conflitto di interesse» fra il consumatore e il potenziale evasore
fiscale. Banche e petrolieri. Nuovi fondi arriverebbero anche dalle
banche che, nel caso in cui ottengano aiuti pubblici, sarebbero tenute
ad una sorta di assicurazione obbligatoria, più o meno come l’Rc auto
per chi guida una vettura. Ma la tassa sarebbe meno pesante per le
banche che, invece di aumentare gli utili, decidessero di reinvestirli.
Una nuova imposta colpirebbe inoltre i petrolieri: chi non adegua i
listini sarebbe colpito con rincari che, secondo le ipotesi che
circolano, sarebbe dell’1,5% in più ogni 9 giorni di ritardo.
Giustizia. Si sta studiando anche il modo di recuperare risorse da
destinare all’edilizia carceraria: ci sarebbe un contributo
obbligatorio per i processi esecutivi e una sospensione per i processi
che riguardano gli irreperibili. La ricerca. Tocca al ministro Maria
Stella Gelmini smentire categoricamente i tagli dei fondi destinati
all’assunzione di 4200 giovani ricercatori. L’emendamento che prevedeva
uno stanziamento di 80 milioni era stato presentato in Senato dal Pdl e
sostenuto anche dal Pd. Poi, però, in aula era stato bocciato. Ma la
Gelmini sostiene che si è trattato solo di un’incomprensione. «I fondi
arriveranno entro dicembre». Ieri, il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ricordando la figura di Caccioppoli, aveva
sottolineato l’importanza della ricerca, sollecitando l’esecutivo a non
far mancare il sostegno pubblico. Durissimo il leader dell’Udc, Pier
Ferdinando Casini, che commentando la Finanziaria ha parlato, senza
mezze parole, di «occasione persa». «Si era parlato della Banca del Sud
come della panacea di tutti i male. Evidendentemente non lo era – ha
concluso il leader dell’Udc – dal momento che è stata rinviata». Tagli
alle tasse. Restano ancora sul tavolo dell’esecutivo i temi avanzati
dalla stessa maggioranza a Palazzo Madama ed in particolare i contenuti
del pacchetto presentato dal presidente della commissione Finanza e
Tesoro del Senato, Mario Baldassarri: Irpef, Irap e cedolare secca
sugli affitti. Ma la battaglia a Montecitorio è tutt’altro che chiusa.