Fini: «Esclusa la prescrizione breve Presto la legge sulla durata dei processi»
Faccia a faccia di due ore questa mattina
alla Camera tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della
Camera Gianfranco Fini. «E’ andata bene» ha detto il premier alla fine
dell’incontro. Fini ne ha spiegato i contenuti a Sky tg24 escludendo
l’ipotesi di prescrizione breve. «Si è ragionato sulla possibilità di
presentare un disegno di legge parlamentare per definire tempi certi
entro cui si deve svolgere il processo nei suoi 3 gradi. Nei prossimi
giorni sarà presentato e sarà relativo alla definizione dei tempi del
processo unicamente per gli incensurati». Il tempo massimo sarà «entro
sei anni». La «prescrizione breve» invece, ha aggiunto Fini, «è stata
considerata da Berlusconi e da me una ipotesi non praticabile». Per
Fini, inoltre, bisogna garantire risorse adeguate alla giustizia. Fini
ha poi spiegato che non intende uscire dal Pdl: «Il mio desiderio è
farlo crescere, discutere non è un’eresia» ed ha annunciato che è
arrivata alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere nei
confronti del sottosegretario Cosentino accusato di concorso esterno in
associazione mafiosa, aggiungendo che a questo punto la sua candidatura
alla Regione Campania «non è più possibile».
Fini è anche possibilista sull’elezione diretta del premier, tema molto
caro a Berlusconi, ma solo nel caso di un rafforzamento del Parlamento:
«Le riforme o le si fa o gli italiani non ci credono più. Tra queste è
possibile anche quella dell’elezione diretta del Capo dell’esecutivo,
come avviene in Francia o come avveniva in Israele, ma ci vuole un
contrappeso, un rafforzamento del potere del Parlamento. La Francia
proprio recentemente ha rafforzato il peso del Parlamento. Come
direbbero inglesi: ci vogliono pesi e contrappesi».
L’opposizione. Intanto, mentre l’opposizione ribadisce di non
voler sedersi al tavolo delle riforme se saranno solo un modo per
salvare Berlusconi. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, si dice
convinto che sia «giusto che ci sia una ragionevole durata dei
processi, ma questo non si deve tradurre nel fatto che non c’è la
possibilità di fare i processi, quindi una sorta di amnistia
mascherata, ma serve un serio modo di affrontare la questione». Casini
non esclude poi la possibilità di reintrodurre l’immunità parlamentare.
In una telefonata a Mattino5 il leader Udc afferma che «oggi parlare di
immunità sembra un’eresia ma a livello europeo, sotto una forma nuova
rispetto a quella che era prevista dalla nostra Costituzione, c’è e
nessuno si è scandalizzato. È stata votata dai socialisti e dai
popolari».