Fisco: anche i versamenti di chi è estraneo all’attività del professionista legittimano l’accertamento
Il fisco può attribuire
al reddito, e quindi accertare induttivamente le maggiori imposte,
non solo i versamenti del professionista, ma anche quelli fatti da amici o parenti, dimostrati in giudizio
con distinte e assegni bancari, se la causale del versamento non è
giustificata da una fattura. A questa interessante conclusione è giunta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 24933 del 26 novembre 2009, con cui ha bocciato il
ricorso di un professionista a cui il fisco aveva fatto un accertamento
basato su dei versamenti fatti sul suo conto dal fratello della
convivente, per lavori di ristrutturazione -così come avevano dichiarato i due -,
non fatturati.