La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per un funzionario di Equitalia, per abuso di atti di ufficio per aver emesso una cartella pazza. È quanto rende noto il Codacons, che annuncia di volere consegnare ai giudizi migliaia di segnalazioni dei cittadini raggiunti da cartelle pazze.
La vicenda riguarda direttamente il presidente del Codacons Carlo Rienzi, che – riporta una nota dell’associazione – “nel 2009, subito dopo la partecipazione al programma “Mi manda Raitre” durante il quale attaccò il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, sul tema della cartelle pazze , riceve senza alcun preavviso da Equitalia la notifica di un fermo amministrativo e l’iscrizione di una ipoteca sulla propria abitazione, provvedimenti riconducibili ad alcune sanzioni non pagate. La gravità della cartella esattoriale, risiede nel fatto che tale iscrizione ipotecaria è avvenuta per un presunto debito di 4.824 euro, mentre la legge (art. 76 del D.P.R. 602/73) stabilisce che l’ipoteca immobiliare può essere avviata solo ed elusivamente per debiti superiori a 8.000 euro”.
Le richieste di Equitalia erano state già impugnate da Rienzi dinanzi al Giudice di Pace, dichiarate cessate dalla Commissione Tributaria, o estinte attraverso il pagamento degli importi dovuti. Di fronte al provvedimento di Equitalia, era seguita formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Roma. Conclusione: il Pubblico Ministero ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di un funzionario di Equitalia per il reato previsto dall’art. 323 del Codice Penale, ossia abuso di atti d’ufficio, e il Gip ha fissato l’udienza per il 2 febbraio prossimo.