Fisco: il garante attacca controlli. Corte Conti: troppe tasse per gli onesti
Le nuove norme sulla trasparenza amministrativa nei controlli fiscali rappresentano ”strappi forti allo Stato di diritto”. Lo ha detto il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti, aggiungendo che ”e’ una fase di emergenza dalla quale uscire al piu’ presto” altrimenti ”lo spread fra democrazia italiana e occidentali crescerebbe”.
“Finora, noi potevamo assicurare alle imprese e alle persone giuridiche un alto livello di protezione. Oggi tutto questo non è più possibile”, ha detto Pizzetti, definendo “un errore” la scelta di ridurre l’applicabilità del codice per la privacy contenuta nel ‘decreto Sviluppo’ e nel ‘Salva Italia’.
IMPRESE E COMMERCIO – Poi c’e’ la questione delle imprese. “Mentre sono aumentate le richieste di cooperazione da parte degli operatori pubblici, tra gli operatori privati è rimasta alta la diffidenza nei nostri confronti. I recenti provvedimenti, che hanno ridotto il nostro ruolo rispetto alle attività delle imprese e quelli adottati per favorire le telefonate promozionali non richieste ne sono testimonianza”, ha aggiunto. “Attenzione alle liste dei buoni e dei cattivi. Attenzione ai bollini di qualunque colore siano. Le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni”, ha affermato Pizzetti, riferendosi alle ultime norme e proposte per i commercianti non in regola con il fisco.
‘GOGNE MEDIATICHE’ – “La gogna, in qualunque forma, materiale o mediatica che sia, è sempre uno strumento pericoloso, anzi pericolosissimo”. Lo ha detto il presidente del Garante per la privacy Francesco Pizzetti. “Nessuno, in una società democratica – ha aggiunto -, potrà mai chiedere e ottenere di porre limiti al diritto dei giornalisti di sapere, conoscere e informare. Ma il loro stesso codice deontologico contiene regole chiare sulla necessità di rispettare i principi di essenzialità delle informazioni, di tutelare i minori, di rispettare la dignità delle persone, specialmente nell’ambito sanitario e sessuale”. “Accade spesso – ha proseguito – anche che i protagonisti dei fatti di cronaca e i loro familiari si espongano senza limiti a un’informazione mediatica che diventa dichiaratamente spettacolo puro. Purtroppo in questi casi, prima del diritto e dello stesso Codice deontologico dei giornalisti, è il buon gusto e talvolta persino il senso di umana pietà che dovrebbe guidare i media. Non sempre avviene così e non sempre soltanto per il comportamento dei professionisti dell’informazione”.
TELEMARKETING ‘AGGRESSIVO’ CON NUOVE NORME – “Nel corso del 2011 nel nostro mondo economico si è manifestata una spinta a un telemarketing sempre più aggressivo”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Garante per la Privacy, Francesco Pizzetti, nel discorso di conclusione dei sette anni di mandato. “Si sono introdotte modifiche legislative – ha proseguito – che hanno consentito di passare dal consenso espresso, come condizione per poter inviare pubblicità telefonica all’attuale sistema basato sul Registro delle opposizioni. A molti mesi dall’entrata in vigore del nuovo sistema possiamo dire che esso non funziona. Le segnalazioni dei cittadini hanno ormai raggiunto un ritmo giornaliero preoccupante. Una maggiore attenzione ai nostri avvertimenti sarebbe stata opportuna. Un’eccessiva aggressività commerciale che si trasforma in prepotenza e danneggia anche le imprese”.
CORTE CONTI:FISCO OLTRE 45%, TROPPO SU CITTADINI FEDELI – Il peso delle tasse punta a superare il 45% ”un livello che ha pochi confronti nel mondo”. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino secondo il ”il nostro sistema e’ disegnato in modo da far gravare un carico sui contribuenti fedeli eccessivo”.
Le manovre di aggiustamento 2011 “sulla spinte dell’emergenza” – spiega il presidente dei magistrati contabili – hanno operato “soprattutto sul lato dell’aumento della pressione fiscale piuttosto che, come sarebbe stato desiderabile, dal lato della riduzione della spesa”.
“Una volta attenuatesi le condizioni di emergenza per poter aprire lo spazio ad una riduzione della pressione fiscale che aiuti il rilancio dell’economia ma non comprometta l’equilibrio di bilancio è necessario lavorare con tenacia e determinazione alla riduzione della spesa. Salvaguardando per quanto possibile quella sua parte che ha effetti benefici sulla propensione alla crescita”. Lo afferma il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino in audizione a Montecitorio.
La Banca d’Italia – ricorda il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino – prevede che il calo dello spread a quota 200 determinerà un aumento di un punto della crescita del Pil stimato dalla Banca d’Italia. Questo “da solo sarebbe sufficiente a determinare entrate fiscali aggiuntive di importo pari a quelle attese dal previsto innalzamento di due punti dell’aliquota Iva ordinaria”. Cioé risorse equivalenti a “quelle necessarie per aumentare di circa un quarto la spesa per investimenti fissi delle Pa”.
“Anche in condizioni di pareggio di bilancio e per quanto il risanamento faccia flettere lo spread ancora a lungo avremo a che fare con elevati oneri per interessi del debito”. Lo sottolinea il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, segnalando la necessità “di non rinunciare a ridurre lo stock attraverso la cessione di quelle parti del patrimonio non funzionali allo svolgimento dei compiti essenziali e non oggetto di tutele artistiche o simili”.