Fisco, in Campania spariti due miliardi
Due miliardi di evasione fiscale accertata attraverso oltre 72.000 controlli, 635 milioni di euro recuperati alle casse dello Stato: la Direzione regionale della Campania dell’Agenzia delle Entrate pubblica sul suo sito internet i risultati dell’azione del 2010. Numeri, cifre, tabelle e statistiche offrono il quadro complessivo, e non manca una spiegazione delle varie tipologie di interventi effettuati: «L’azione degli 007 del fisco – recita il documento ufficiale – è sempre più diversificata e stratificata. I controlli per tipologia di contribuente consentono un maggiore presidio sulle imprese con numeri significativi: 46 accertamenti su grandi contribuenti, 1128 su imprese di medie dimensioni, 21870 su piccole imprese e professionisti, quasi 50 mila su persone fisiche, per un totale di oltre due miliardi di evasione rilevata».
Sul fronte delle persone fisiche decolla, stando ai numeri, l’accertamento sintetico del reddito. Nel 2010 il numero dei controlli in questo campo si attesta a 2618, e la maggiore imposta accertata supera i 52 milioni. «Restano al centro delle strategie di controllo – prosegue la nota – le indebite compensazioni tra debiti e crediti Iva, scoperte grazie a quasi 11 mila controlli, il 10% del totale nazionale. In questo settore, i debiti illecitamente compensati ammontano complessivamente a 350 milioni di euro, mentre il minor credito tocca i 161 milioni”. Particolare rilievo all’azione della task forze antifrode: a fronte di 57 indagini fiscali le somme evase, diversificate in Iva, Imposte dirette e Irap ammontano ad oltre 450 milioni di euro. A quota 750 gli accertamenti assistiti da indagini finanziarie che fanno emergere oltre 70 milioni di evasione e che si concludono, per 1/3 dei casi, con adesione, portando immediatamente in cassa, senza passare per il contenzioso, 7 milioni di euro.
«Il metodo più gettonato – comunica l’Agenzia delle Entrate – per evitare le liti e risolverle il contradditorio col fisco rimane l’adesione, che, con oltre 17 mila processi definiti fa incassare 110 milioni di euro al fisco campano. Soddisfatto il Direttore regionale della Campania Enrico Sangermano: “Siamo di fronte a risultati lusinghieri. Anche nel 2010 – precisa Sangermano – abbiamo fatto la nostra parte e portato 635 milioni nelle casse dell’erario, con un incremento del 13% rispetto al 2009. Il cambio di rotta nell’approccio culturale alla evasione è lento ma già percepibile: nella società civile comincia a farsi strada il concetto che chi evade è un ladro, perché sottrae risorse all’intera collettività. Credo – aggiunge – anche che il nuovo modello organizzativo dell’Agenzia delle Entrate stia facendo vedere concreti risultati. Le Direzioni Provinciali, da un lato, e i controlli basati sulla tipologia di contribuente anziché sul tipo di imposta, dall’altro, hanno permesso di segmentare in maniera più efficace i contribuenti da sottoporre a controllo con azioni mirate e non più generiche».