Fisco: Italiani evasori, le imposte evase e scoperte ammontano a 10 miliardi
“I numeri ci dicono che abbiamo imboccato la strada giusta. Le somme
riscosse a seguito dell’attività di accertamento, nei primi otto mesi
dell’anno ammontano a 2,8 miliardi di euro con un incremento del 47%
rispetto al 2008 (1,9 miliardi di euro)”. Lo ha affermato il direttore
dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera. Ma dai controlli effettuati
è emerso anche che gli italiani sono sempre più evasori: le imposte
evase e scoperte ammontano a 10 miliardi, con un incremento del 72%
rispetto al 2008. E a non pagare sono soprattutto i grandi contribuenti.
gli introiti che sono molto superiori a quelli dell’anno passato”, ha
spiegato il direttore centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate,
Luigi Magistro. “L’aumento della qualità – ha aggiunto – vuol dire
anche una maggiore efficacia dissuasiva, perchè quanto più è fatto bene
il controllo, tanto maggiore è l’effetto che a noi più interessa, che
non è quello di reprimere, di colpire, ma è quello di educare. Meglio
prevenire che reprimere, e si previene con un’adeguata azione di
controllo, efficace, mirata, che colpisca gli evasori più incalliti
prima di tutto”.
Nei primi otto mesi del 2009 l’Agenzia delle
Entrate ha eseguito 6.596 verifiche e controlli mirati, mentre gli
accertamenti su imposte dirette, Iva e Irap sono stati 173.600 (+7%
rispetto allo stesso periodo del 2008). La maggiore imposta accertata,
nel 2009, è stata di 10 miliardi di euro, +72% rispetto al 2008, un
aumento dovuto al fatto che si e’ andati a cercare gli evasori più
grossi.
Sempre nel 2009 gli accertamenti nei confronti di
soggetti che vantano un credito Iva sono stati 45.812 (+26%), con una
maggiore Iva a debito accertata di 1.362 milioni di euro (+22%).
Inoltre, nel 2009, sono stati definiti per adesione o acquiescenza dei
controlli su imposte dirette, Iva e Irap (cioè senza finire in
contenzioso) 123.401 accertamenti, pari al 10% in meno rispetto al
2008, ma le relative imposte e sanzioni definite sono state pari ad
1,22 miliardi di euro, ovvero il 34% in più.