FISCO: LEGALE MARADONA AD AGENZIA ENTRATE, TROVIAMO INTESA, SPONSOR PRONTI AD AIUTARLO. MARTEDI’ PIBE SPIEGA VICENDA IN VIDEO
(Di Nando Piantadosi e Franco Tortora) (ANSA) – NAPOLI, 31 MAR – Il Fisco italiano vanta un credito da 40 milioni di euro nei confronti di Diego Armando Maradona che nega di avere un debito di questa entità e, attraverso il suo legale, annuncia per lunedì un’istanza al Capo dello Stato e un ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’uomo. Non solo. Il pibe de oro, sempre attraverso il suo avvocato, fa sapere che martedì spiegherà la sua posizione fiscale in una videoconferenza durante la quale racconterà la verità a suoi tifosi – che vuole presto riabbracciare – e a tutti i cittadini. L’obiettivo del pibe de oro – sostiene l’avvocato Angelo Pisani – è trovare una soluzione alla vicenda che, ormai, va avanti da 25 anni. Anche proponendosi come testimonial dell’Agenzia delle Entrate, come ribadisce il suo legale. E la possibilità di potersi avvalere di Maradona per pubblicizzare questo o quel prodotto – fa sapere Pisani – avrebbe spinto un gruppo di sponsor a rendersi disponibili a pagare di tasca propria una eventuale conciliazione tra pibe e Fisco. Il legale di Maradona ribadisce che gli avvisi di mora sono illegittimi in quanto non esiste il titolo di esecuzione: “Nelle ultime pagine di una sentenza che nel 1994 assolve i suoi ex compagni di squadra del Napoli Careca e Alemao – sostiene Pisani – viene menzionato anche Maradona, assolto, quindi, sia dai giudici penali che da quelli tributari”. In sostanza non essendoci reato non c’é neppure la violazione fiscale e, di conseguenza, il colpevole. A parere dell’avvocato la società Calcio Napoli, come anche altre società, probabilmente erogava un compenso minore rispetto a quello concordato con il giocatore per il quale venivano pagati i tributi. La differenza di quanto pattuito veniva corrisposta attraverso società straniere e i calciatori pagavano le tasse, per quelle quote, in quei Paesi. Una procedura lecita all’epoca. Alle cartelle scaturite da accertamenti effettuati dal Fisco i due brasiliani si opposero essendone venuti a conoscenza. “Maradona, invece, non ebbe questa opportunità e quindi non presentò alcun ricorso in quanto ignorava l’esistenza della cartella”, dice l’avvocato Pisani. “Si trasferì a Siviglia dove nessuno si premurò di informarlo dell’iscrizione al ruolo che lo riguardava”. Poi con il passare degli anni, le more sono maturate consistentemente facendo arrivare la pendenza a 40 milioni di euro. “More tutte illegittime”, sostiene Pisani secondo il quale Maradona “deve rispondere al Fisco per soli 6 milioni di euro”. Per quello che concerne la Cassazione, poi, sottolinea il legale del campione argentino, “non ha sentenziato nel merito della questione, ma solo sulla procedibilità della stessa”. “E’ una sentenza di mero rito, che – secondo Pisani – non condanna affatto Maradona. Sulla base di questa sentenza però, Equitalia continua a sbandierare i suoi diritti, contro una persona che, sia chiaro una volta per tutte, non chiede privilegi e non è un evasore”.(ANSA).