Fisco: nuove spese deducibili, tra cui feste e viaggi aziendali
Party aziendali, ricevimenti per
ricorrenze nazionali e religiose, inaugurazione di nuove sedi e uffici,
viaggi turistici organizzati dall’azienda. Sono tutte spese di
rappresentanza, e quindi deducibili, agli occhi del fisco, purchè si
documenti il tipo di destinatari dei costi.
I nuovi criteri e paletti sono stati diffusi dall’agenzia delle entrate con la circolare 34/E, che illustra le modifiche alla deducibilità delle spese di rappresentanza dal reddito d’impresa, introdotte dalla Finanziaria 2008, alla luce del decreto del ministero dell’Economia del 19 novembre scorso.
Le spese, in cui siano in programma «significative» promozioni dei
propri beni e servizi, opportunamente documentate, sono indicate nel
documento che si sofferma anche sui criteri e i nuovi limiti
quantitativi di deducibilità delle spese sostenute a partire dall’anno
di imposta 2008, sugli obblighi documentali e dichiarativi richiesti, e
sulle ricadute delle nuove norme sulla disciplina Iva.
Spese di rappresentanza e le quattro virtù fiscali. Gratuità,
finalità promozionali o di pubbliche relazioni, ragionevolezza e
coerenza con le pratiche commerciali di settore: sono le quattro
caratteristiche che qualificano le spese di rappresentanza e le rendono
inerenti all’attività d’impresa. Questi costi non hanno un
corrispettivo o una controprestazione da parte di chi riceve i beni e i
servizi erogati. La circolare spiega che per finalità promozionale
s’intende la divulgazione sul mercato dell’attività svolta, dei beni e
servizi prodotti, a beneficio dei clienti attuali e potenziali. Nelle
pubbliche relazioni va inquadrato tutto ciò che serve a diffondere o a
consolidare l’immagine dell’impresa e ad accrescerne l’apprezzamento
presso il pubblico, senza una correlazione diretta con i ricavi.
Nuovi paletti per la deducibilità. Il quantum delle spese
deducibili è calcolato in funzione dell’ammontare dei ricavi e altri
proventi della gestione caratteristica dell’impresa, dunque rilevanti
ai fini fiscali. Il documento di prassi precisa che qualora l’importo
delle spese di rappresentanza sostenute nell’esercizio resti sotto il
limite di congruità, lo scarto non si potrà utilizzare per alzare il
tetto e coprire spese negli anni successivi. Fanno eccezione le spese
di rappresentanza sostenute dalle imprese in fase di “start up”, in cui
i ricavi sono pari a zero: in questo caso la deducibilità dei costi
potrà essere differita anche all’anno dopo il conseguimento dei primi
ricavi.
Spese per ospitare clienti e personalità di richiamo: deducibilità senza limiti.
Non sono spese di rappresentanza e, quindi, hanno deducibilità piena i
costi sostenuti nell’ambito di fiere, mostre ed eventi simili, in cui
devono essere esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa, oppure
in occasione di visite a sedi, stabilimenti o unità produttive
d’impresa. Si tratta di manifestazioni particolari, in cui l’impresa
partecipa esponendo i propri beni e servizi e in cui s’incontrano
compratori e altre persone con forte interesse commerciale. Queste
spese sono interamente deducibili perchè direttamente legate a ottenere
ricavi. È da escludere la deducibilità integrale delle spese sostenute
per vitto e alloggio dei giornalisti o degli agenti d’impresa, che non
sono clienti. Le spese sostenute dalle imprese organizzatrici
dell’evento (fiere, mostre e simili) per l’ospitalità di personalità
del settore, di richiamo per la manifestazione (come ad esempio esperti
del mondo scientifico, che tengono conferenze nel settore oggetto delle
manifestazione), possono essere trattate come costi pertinenti
all’organizzazione e, quindi, interamente dedotti. Condizione
essenziale per la piena deducibilità dei costi è che li sostenga
l’impresa organizzatrice non la società espositrice.