Fisco: parte la campagna anti-furbi
Verifiche a tappeto sui furbetti del fisco,
cioè sui contribuenti che dichiarano il giusto ma poi non versano
l’importo dovuto scommettendo sui tempi lunghi dei controlli. L’Agenzia
delle Entrate ha messo in pista una nuova serie di verifiche contro gli omessi o insufficienti versamenti d’imposta,
in particolare contro le società che trattengono le imposte ai propri
dipendenti ma poi non le versano o che smettono di pagare l’Iva.
La
nuova campagna, in pratica, pigia l’acceleratore sulle verifiche,
utilizzando nuovi metodi velocizza-indagini. I contribuenti-furbi che
approfittavano dei tempi tecnici per un regolare controllo di
corrispondenza tra dichiarazione e versamento dovranno quindi fare
attenzione. Ora chi si vuole mettere in regola con pagamenti in ritardo
puo’ versare entro la scadenza della dichiarazione successiva con una
mini sanzione pari ad un decimo del minimo, in pratica il 3%. A questo
deve aggiungere gli interessi legali. In momenti di crisi, invece di
chiedere un prestito in banca, l’inghippo dei versamenti ritardati
consente di mantenere liquidita’ con un inghippo che – se non scoperto
– potrebbe apparire concorrenziale.
E’ per questo che il fisco gioca d’anticipo. La direttiva firmata
dal direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, guarda infatti ai danni che
questo provoca sui conti dello Stato e ”ha l’obiettivo – spiegano alle
Entrate – di contrastare un fenomeno che, negli ultimi tempi, ha
assunto dimensioni preoccupanti, determinando un danno per l’erario
particolarmente rilevante in un momento cosi’ delicato per la finanza
pubblica”. Il meccanismo studiato consentira’ di accelerare le
verifiche, subito dopo il mancato versamento.
L’Agenzia individuera’ le situazioni anomale analizzando i
comportamenti adottati nel corso del 2009 alla luce anche di quelli
tenuti negli anni precedenti. L’assenza di un versamento periodico, ad
esempio, verra’ considerata anomala, e quindi da approfondire.
Scattera’ una sorta di allarme se il contribuente nei mesi o negli anni
precedenti ha costantemente versato le somme dovute allo stesso titolo,
come nel caso dell’Iva periodica o delle ritenute e poi smette di
farlo. Anche i versamenti degli acconti d’imposta saranno oggetto di
analisi e monitoraggio per individuare eventuali omissioni.
A questo si aggiungeranno le verifiche sui recidivi. ”Le posizioni
a rischio saranno oggetto di specifiche attivita’ di controllo – spiega
infatti l’Agenzia delle Entrate – La direttiva prevede inoltre che,
nell’ambito delle ordinarie attivita’ di verifica, vengano effettuati
appositi controlli sulla tempestivita’ e congruita’ dei versamenti
eseguiti nel corso del 2009, tenendo conto della tipologia del
contribuente, della sussistenza di specifici fattori di rischio e della
particolare entita’ degli importi dovuti”.