Fisco: Pili (Pdl), solo una legge dello stato può fermare Equitalia
“Solo una legge dello Stato puo’ cancellare le vessazioni di Equitalia. Per farlo serve una grande mobilitazione parlamentare e popolare. Servono 50 mila firme, ma contiamo di raccoglierne molte di piu’. Il Parlamento deve sentire tutto il peso di un dramma economico-sociale da affrontare con urgenza, nell’interesse dei contribuenti ma anche dello Stato”. Lo ha detto stamane il deputato sardo del Pdl Mauro Pili avviando a Cagliari la mobilitazione nazionale per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare ”Per fermare Equitalia”.
”La Sardegna – ha detto Pili presentando l’iniziativa insieme agli amministratori e rappresentanti cittadini e provinciali di Unidos – deve essere in prima linea proprio perche’ e’ una della regioni piu’ vessate dal sistema Equitalia. I quattro miliardi e 200 milioni di debiti delle 70.000 imprese sarde verso Equitalia sono un potenziale esplosivo senza precedenti per l’economia della Sardegna”.
”Il disastro Equitalia – ha detto Pili – e’ un comune denominatore di tutte le regioni italiane e la richiesta di partecipazione alla mobilitazione ci lascia ben sperare per una risposta compiuta del parlamento”. Tra questo fine settimana e il prossimo saranno insediati i coordinamenti in tutte le otto province sarde, saranno impegnati oltre trecento amministratori comunali e provinciali che dovranno vidimare le firme raccolte nelle piazze, nei mercati e nei posti di lavoro”.
”Questa proposta di legge – ha spiegato Pili – prende in esame la questione relativa ai compensi (aggio e accessori vari) di Equitalia S.p.A. per l’esercizio della propria attivita’ pubblica al fine di rideterminarli, considerato che gli stessi a volte raddoppiano le somme che i contribuenti devono pagare”.
”Noi puntiamo a cancellare tutti gli elementi della riscossione che generano un guadagno indebito, ingiustificato, irragionevole e irrazionale di Equitalia S.p.A, dal diritto all’aggio (oggi 9% fisso) all’interesse di mora (oggi 0,615% annuo), dalle spese di esecuzione alle spese di notifica, al diritto al rimborso delle quote inesigibili. Sono tutti introiti da cancellare perche’ non corrispondenti al reale costo del servizio di riscossione e quindi diventano una vera e propria rapina ai danni del contribuente”.
In settimana mobilitazione in tutti i centri dell’isola e avvio della raccolta firme nel Lazio, con coordinamenti nelle province di Roma e Frosinone, nel Piemonte con coordinamenti nelle province di Torino e Alessandria, in Lombardia, con coordinamenti nelle province di Milano, Brescia e Monza, in Campania, in Veneto e in Emilia Romagna.