Fondi europei, Campania fanalino di coda. Su otto miliardi, speso soltanto il 3,6%
La
Campania (con la Sicilia) fanalino di coda per l’utilizzo effettivo
dei fondi strutturali europei 2007 – 2013: su 8 miliardi di euro a
disposizione della regione, soltanto il 3,6% è stato utilizzato.
Il dato, paradossale se messo in parallelo ai tanti allarmi sulla
prospettiva di una riduzione dei fondi europei destinati al Sud Italia
con l’ingresso di nuovi paesi nell’Unione, è stato illustrato nel corso
della presentazione, questa mattina a Roma, del IV monitoraggio sul
livello di spesa e di impegni dei Fondi Comunitari effettuato dalla UIL
Servizio Politiche Territoriali che ha elaborato i dati, al dicembre
del 2010, della Ragioneria Generale dello Stato.
Solo l’8,2% dei fondi strutturali europei a disposizione per il
2007-13 è stato utilizzato per il Sud: rispetto ad una dotazione che
ammonta a 47 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno, su un totale di
59,4 miliardi a disposizione dell’Italia, la spesa effettiva ammonta a
3,9 miliardi di euro.
Il dato rappresenta la metà di quanto invece si è riusciti a fare nel
Centro Nord, dove la spesa si attesta al 16,3%. E si rischia di non
rientrare nei parametri stabiliti dall’Unione: l’obiettivo intermedio
fissato stabiliva che entro il 2010 si sarebbero comunque dovuti
spendere o impegnare almeno 26,6 miliardi di euro rispetto ai 47
desinati complessivamente al Mezzogiorno nei sette anni del programma.
“La situazione – spiega il segretario confederale Guglielmo Loy – è da
vero allarme rosso. A fine anno abbiamo evitato di perdere una parte
consistente di tali risorse grazie a tecnicismi, ora però si pone il
tema della selettività e strategicità degli interventi, della qualità
della progettazione, della qualità e velocità della spesa, della
concentrazione delle risorse”.
Le Regioni del Sud, dunque, non riescono a spendere i fondi europei:
“Sintomo questo – commenta Loy – che nel sistema regionale della
formazione e del lavoro c’è più di qualche crepa a cui occorre rimettere
rapidamente riparo anche in relazione al drammatico dato sulla
disoccupazione in generale, e quella femminile e giovanile nel
mezzogiorno in particolare, dove un giovane su due è alla ricerca di un
posto di lavoro”.
– E se la Sardegna, la Basilicata e il Molise qualche segnale positivo
lo fanno registrare, Campania e Sicilia sono drammaticamente in
ritardo: “In questo disastro generale, qualche dato in controtendenza –
sottolinea il segretario della Uil – emerge dalle performance della
Sardegna, dove la spesa è al 17,6% del totale dei fondi a sua
disposizione per il periodo 2007-2013, della Basilicata dove tale
percentuale è al 15,9% e del Molise (10,2%). In forte e preoccupante
ritardo Abruzzo e, soprattutto, Sicilia e Campania. Infatti, in Sicilia
il livello di spesa fin qui effettuato è fermo al 5,3% del totale di
risorse a disposizione, che ammontano a 8,6 mld di euro, in Campania
tale percentuale è, addirittura, al 3,6% su 8 miliardi di euro a
disposizione di questa regione”.