Fondi sanità Campania, manca un miliardo Bassolino ha lasciato solo 700 milioni
NAPOLI
(8 maggio) – La Regione deve incassare dal governo 1,7 miliardi di euro
nell’ambito del fondo socio-sanitario. Ma circa un miliardo è già stato
impegnato per sostenere le spese del sistema sanitario campano. Sono i
primi dati che emergono dall’indagine sui conti avviata dal
neopresidente Stefano Caldoro dopo il suo insediamento a Palazzo Santa
Lucia.
Questa la ricostruzione fatta dai tecnici al governatore: nell’ultimo
anno la giunta Bassolino è stata costretta ad effettuare alcune
anticipazioni di liquidità, come spiegato nella delibera numero 173 del
25 febbraio scorso, perché da Roma non sono state sbloccate le risorse
dovute. Tali anticipazioni si sono rese necessarie per «fornire
liquidità alle aziende sanitarie che, a causa di pignoramenti
improvvisi, si trovino in una situazione di difficoltà finanziaria che
potrebbe, altrimenti, determinare l’interruzione di servizi sanitari
essenziali (stipendi del personale dipendente e convenzionato, servizi
di igiene e profilassi, riscaldamento, utenze)» nonché per «assicurare
il pagamento delle rate mensili di ammortamento (capitale più
interessi) derivanti dagli accordi di dilazione stipulati dalle aziende
sanitarie».
Ciò significa che solo la parte restante – circa 700 milioni di euro –
potrà essere utilizzata da Caldoro per riorganizzare il comparto e
mettere in campo gli investimenti. Un imprevisto con cui il presidente
della Regione dovrà fare i conti. «Ma non si tratta di un buco né di un
debito – chiarisce l’ex assessore al Bilancio Mariano D’Antonio – bensì
di liquidità anticipata a valere su somme dovute dall’esecutivo alla
Regione.
L’ente, in pratica, ha ripetutamente anticipato alle Asl i quattrini
per garantire il funzionamento delle aziende ed evitare la paralisi».
Per lo sblocco degli ingenti fondi da parte del governo, tuttavia, è
fondamentale la presentazione del piano per la riorganizzazione della
rete ospedaliera e territoriale, messo a punto dal subcommissario alla
sanità Giuseppe Zuccatelli.
Un provvedimento, anticipato in anteprima dal Mattino, che sarà sulla
scrivania del ministro della Salute Ferruccio Fazio una volta risolti
gli ultimi adempimenti burocratici. A Roma, comunque, le linee guida
del testo sono già note: in questi mesi, infatti, Zuccatelli ha
lavorato a stretto contatto con gli uffici del ministero. Peraltro, in
questa fase, il presidente della Regione non sembra orientato ad
apportare modifiche sostanziali al piano.
Una volta giunto il via libera di Fazio, si aprirà un secondo step,
altrettanto delicato, in cui bisognerà procedere all’attuazione del
provvedimento che punta, tra l’altro, ad un risparmio di 150 milioni di
euro e al taglio di 1.100 posti letto e impone a ospedali e cliniche un
tetto di almeno 100 posti letto. Ma la riorganizzazione dovrà avvenire
d’intesa con sindacati e associazioni di categoria che saranno chiamati
a fornire il loro contributo.