Fondo da un miliardo per le piccole imprese
Un miliardo di euro per sostenere le piccole e medie imprese ma con la
prospettiva di salire a tre miliardi: è la dotazione del fondo
presentato ieri in conferenza stampa dal ministro dell’Economia
Tremonti, presenti le principali banche italiane e Confindustria. «Le
imprese – ha detto Tremonti – safranno iIl campo diretto d’azione del
Fondo ma i benefici si estenderanno automaticamente all’indotto». Nel
dettaglio, l’iniziativa si rivolge a un plafond di 15mila pmi con
fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro, ma gli effetti di una
loro aggregazione – ha spiegato il ministro – e di una loro maggiore
patrimonializzazione influiranno anche sulle imprese di dimensioni
maggiori. Il ministero dell’Economia, la Cassa depositi e prestiti,
Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Abi e
Confindustria puntano a costituire in tempi ravvicinati una società di
gestione del risparmio che collochi quote di un fondo comune di
investimento mobiliare chiuso riservato a investitori qualificati.
L’obiettivo dimensionale del Fondo, ha spiegato il direttore generale
del Tesoro, Vittorio Grilli, «è tre miliardi di euro. Un primo closing
sarà pari a un miliardo e sarà sottoscritto dalle banche sponsor e
dalla Cassa depositi e prestiti. Un ulteriore miliardo potrà essere
raccolto presso investitori istituzionali. Eventuali successivi
incrementi fino a raggiungere tre miliardi saranno valutati in funzione
delle reali esigenze e del reale utilizzo del capitale impegnato. Il
primo investimento ci sarà nella seconda metà del 2010». «Non abbiamo
chiesto nulla in cambio» ha spiegato il presidente dell’Abi Faissola
che insieme ai vertici delle maggiori banche italiane è stato a pranzo
con Tremonti. «Ma – ha aggiunto – le banche chiedono, pur nel rispetto
della tenuta dei conti dello Stato, provvedimenti strutturali anche
dilazionati nel tempo per superare lo stato di iniquità in cui si trova
il sistema» in merito al trattamento fiscale delle rettifiche sui
crediti. L’avvio del Fondo è stato salutato positivamente da
Confindustria. «È un utile strumento per spingere le imprese
all’aggregazione», ha sottolineato il presidente Marcegaglia, convinta
che ne usciranno rafforzate la governance e la trasparenza dei bilanci.
Marcegaglia ha anche rinnovato la richiesta di rinnovo per il 2010 per
il bonus per le aggregazioni e le ricapitalizzazioni. Via libera anche
dalle banche. «Noi – ha spiegato l’ad di Intesa Sanpaolo, Corrado
Passera – ci crediamo». E Alessandro Profumo, ad di Unicredit,
conferma: «Si tratta di accompagnare nell’aggregazione e
nellapatrimonializzazione un settore che rappresenta la spina dorsale
della nostra economia». In questo caso, ha sottolineato Giuseppe
Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena, «abbiamo un esempio
positivo di come si possono fare delle cose insieme».