Formaggi, arriva la carta di identità elettronica anti-falso, a tutela dei consumatori
Una carta d’identità per i formaggi e per
di più elettronica. Il mondo caseario approfitta della tecnologia e con
un sottile microchip grande quanto una moneta da due euro inserito nel
formaggio è in grado di rivelare tutti i dati del prodotto, dall’esatto
terreno di pascolo e tipo di erba mangiata dalla vacca (o capra)
all’ora della mungitura, tutto in nome della sicurezza alimentare e
della lotta ai falsi.
Il progetto per i formaggi d’alpeggio è stato presentato oggi alla terza giornata di Cheese, la rassegna internazionale sulle forme del latte in corso a Bra (Cuneo). Ad avviarlo sono state la Camera di Commercio di Torino, il dipartimento Agroselviter dell’Università del capoluogo piemontese e l’associazione Torino Wireless.
Per il primo anno sono stati raccolti i dati di un’azienda agricola
della Valle Pellice (Torino), dove i ricercatori hanno mappato
l’alpeggio, dividendolo in unità catastali con il tipo di vegetazione e
il numero di animali al pascolo. Ai primi dati sono state aggiunte
numerose altre informazioni: dall’ora della mungitura alla quantità di
latte raccolto e formaggio prodotto con le indicazioni sui sistemi di
caseificazione e stagionatura.
Tutte le notizie poi sono state registrate in un codice a barre
bidimensionale (per ora poco usato in Italia) e riversate in un
microchip. L’uno e l’altro possono essere letti attraverso la
tecnologia Rfdi che può essere utilizzata sia da un pc sia da un
telefono cellulare, purchè siano dotati degli opportuni programmi. «La
carta d’identità elettronica dei formaggi – hanno spiegato Pasquale
Marasco di Torino Wireless e Giampiero Lombardi di Agriselviter – è una
garanzia, contro i falsi, sia per i consumatori sia per i produttori».