GSE – Il Gestore dei servizi elettrici (Gse) lo scorso mese ha reso noto che a fine 2010 risultavano installati 2.800 megawatt (3.200 con gli impianti entrati in esercizio a febbraio), ma esistevano domande di allaccio tali da far prevedere il raggiungimento di quota 7 mila MW a metà 2011. Una corsa all’installazione che il Gse considera legata agli incentivi per gli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno 2011 purché abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2010. «I nostri dati, confortati dalle ricerche di Credit Suisse, Morgan Stanley e Jefferies & Company, indicano però una situazione sensibilmente diversa», hanno detto le due associazioni.
PREVISIONI GONFIATE – Secondo le valutazioni di Asso Energie Future e Grid Parity Project a metà 2011 si arriverebbe invece a 4.700 MW installati, non a 7 mila. Per raggiungere la quota prevista dal Gse bisognerebbe supporre che quasi tutte le richieste già presentate si trasformino in impianti operativi entro il 30 giugno. «Una parte delle richieste è stata avanzata da chi non aveva il diritto», spiegano i presidenti di Asso Energie Future e Grid Parity Project. «Sono state fatte dichiarazioni false o esagerate da alcuni furbi. Negli ultimi giorni c’è stato un vero caos: per esempio ci sono domande che sono state registrate più volte. Anche il Gse sta rivedendo le stime, ma intanto il danno è fatto».
OBIETTIVO SOTTOVALUTATO – Per gli operatori del settore l’obiettivo fissato dal governo per il fotovoltaico (8 mila MW al 2020) è molto modesto se paragonato alla Germania che si è data come target 52 mila MW e ne ha installati a oggi 18 mila. «Una manovra squilibrata potrebbe bloccare il mercato, scoraggiando gli investitori e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro», dice Sapienza, che chiede di rivedere in più punti il decreto legislativo sulle rinnovabili che si sta esaminando in Senato.
RICCHEZZA DISTRIBUITA – Lo sviluppo del solare è in mano alle famiglie e non alla grande industria, dicono le associazioni. Non è quindi vera l’accusa secondo la quale la spinta per far avanzare il fotovoltaico viene soprattutto da grandi industrie e multinazionali. I pannelli «privati» sono circa il 34% con 1.566 MW stimati su un totale di 4.700. Gli operatori finanziari e industriali pesano per il 28% del totale, con 1.316 megawatt. «Incentivare il solare significa sviluppare la produzione di energia diffusa», commentano i promotori dell’iniziativa.