Frecciarossa, il 70% in ritardo
Da Roma a Milano in meno di tre ore. Ma solo in teoria, perché la realtà dei nuovi treni super veloci, i cosiddetti “Frecciarossa”,
è ben diversa. Lo dimostra uno studio avviato dalla procura di Torino
dopo i disagi di fine d’anno. Come racconta il quotidiano La
Repubblica, su 420 treni monitorati, 300 sono arrivati a destinazione con un ritardo superiore ai 15 minuti. Diversi in dati nelle mani di Trenitalia.
Secondo l’azienda, che allunga il periodo campione rispetto alla procura, solo il 25% dei treni dal 13 dicembre al 5 gennaio, è arrivato al capolinea con oltre 15 minuti di ritardo. Ma se il periodo campione si accorcia nei primi dieci giorni di servizio, come ha fatto il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, i dati sono ben diversi. Un centinaio degli oltre 400 Frecciarossa monitorati è arrivato a destinazione con meno di 15 minuti di ritardo. Oltre 300 sono i treni con ritardi superiori al quarto d’ora. Per trenta treni si parla di ritardi che vanno dalle due alle cinque ore. E tutto questo senza considerare il periodo pre natalizio dei disagi dovuto al maltempo.
Trenitalia però si difende. L’amministratore delegato del gruppo, Mauro Moretti, parla di periodo di rodaggio necessario per una rete ferroviaria che sconta ritardi storici. “Stiamo parlando di mille chilometri di rete ad alta velocità e di 110 treni veloci al giorni”, afferma Moretti.
In effetti le cause che portano ai ritardi sono molteplici: da quelle
naturali come il maltempo, dai guasti tecnici, all’arretratezza storica
delle reti, a cause che dipendono da altri operatori ferroviari.
E poi, come fanno sapere dall’azienda, molti dei ritardi restano sotto il quarto d’ora, un tempo considerato accettabile, “in linea con la prassi europea“:
il cosiddetto quarto d’ora accademico. Purtroppo però molti
viaggiatori, affidandosi fino in fondo alla pubblicizzate proprietà del
treno superveloce, perdano coincidenze con altri treni, aerei ed
importanti appuntamenti di lavoro.