Fu ucciso da un poliziotto. La famiglia verrà risarcita di un milione di euro
Per Tommaso Leone – l’agente di polizia
che nove anni fa uccise con un colpo di pistola ad Agnano il 17enne
Mario Castellano – è arrivato anche la sentenza del risarcimento in
sede civile. Dopo la condanna a 10 anni di reclusione, che gli venne
inflitta dalla Corte di Assise di Appello e che è diventata definitiva,
ieri l’ex poliziotto è stato condannato anche in sede civile. Dovrà
versare ai familiari della vittima, a titolo di risarcimento del danno,
un milione di euro.
Mario fu colpito alle spalle, al termine di
un drammatico inseguimento. A nove anni dalla tragica notte del 20
luglio 2000 cala così il sipario su una vicenda che si chiude con due
distinti verdetti di colpevolezza. Sentenze che tuttavia non concedono
spazio al perdono dei familiari di Mario. Con la sua sentenza la decima
sezione civile del Tribunale di Napoli condanna al risarcimento dei
danni non solo l’ex poliziotto Leone, ma anche il ministero
dell’Interno.
Ricostruiamo i fatti. La madre della vittima – Patrizia Battimelli –
non si era costituita parte civile nel processo penale; e tuttavia era
ricorsa con il figlio Maurizio in sede civile chiamando come parte
convenuta il Viminale, che a suo avviso rappresentava il «massimo
responsabile della morte del figlio, in quanto aveva lasciato l’agente
Leone armato e a svolgere servizio su strada un agente non dotato del
necessario equilibrio».
Ragioni, queste, portate davanti al Tribunale dall’avvocato Gaetano
Montefusco anche per conto degli altri familiari della vittima, e cioè
il padre Antonio e il fratello gemello della vittima, Lorenzo. Ieri,
nel corso di una conferenza stampa, la signora Patrizia e suo figlio
Maurizio hanno reso noto di voler devolvere la metà della somma
stabilita dal giudice Ettore Pastore Alinante in favore
dell’associazione Amnesty International.
Una scelta non casuale, commenta la signora Patrizia Battimelli,
«perché ci consente di donare parte del risarcimento ad un’associazione
che si batte per l’affermazione dei diritti umani e civili».
«L’importo complessivo – spiega ancora l’avvocato Montefusco – di
746.746 euro va maggiorato degli interessi che ammontano in totale a
238.958 euro, per cui l’importo globale della somma di condanna con le
spese legali, pari a 16mila euro, supera di poco il milione di euro. La
sentenza del Tribunale ha dimostrato che la giustizia italiana, seppur
lenta, in molti casi funziona».
Giustizia sì, ma senza alcun perdono, si diceva, «perché – ricorda
ancora la madre della vittima – Tommaso Leone non ha mai espresso in
tutti questi anni il minimo accenno di pentimento per quello che ha
fatto». Condannati anche, ma dal Tribunale di Roma e poi giunti a una
transazione economica di 25 mila euro, anche il settimanale
«L’Espresso» e il giornalista Gianpaolo Pansa per la pubblicazione di
un articolo, del 3 agosto 2000, «ritenuto offensivo alla memoria di
Mario Castellano».