Futuro di Bagnoli: Comune e Bagnolifutura contro la bocciatura del Tar del piano urbanistico
Ieri la prima udienza innanzi alla Quarta sezione del Consiglio di
Stato sul ricorso che vede Comune e Bagnolifutura contro la bocciatura
del Tar del piano urbanistico dell’area ex Italsider. Una vicenda che
rischia di paralizzare la riqualificazione e il rilancio di tutta la
zona occidentale. Il ricorso al Tar è stato presentato da un cittadino
residente a Bagnoli, Ciro Orefice. Riccardo Marone, ex vicesindaco difende invece il Comune e
la Bagnolifutura: «Sono soddisfatto – spiega Marone – di come è andata
l’udienza, ci sono una serie di inamissibilità sulle quali puntiamo.
Sono fiducioso e non dovrebbero esserci particolari problemi». La
vicenda risale al 9 febbraio, quel giorno il Tar della Campania ferma
il Piano urbanistico esecutivo di Bagnoli. Il tribunale amministrativo
annullò le due delibere (la 240 del 2003 e la 40 del 2005) che
definivano gli ambiti di intervento urbanistico accogliendo il ricorso
di Ciro Orefice il cui ricorso poggiava e poggia sul giudizio
sostanzialmente negativo che la Soprintendenza ai beni paesaggistici ha
dato sul Pue. In particolare sulla parte della costruzione del porto
canale. La costruzione di un simile approdo – secondo la Soprintendenza
– interromperebbe la ricostituzione della linea di costa che è il perno
su cui si basa la variante occidentale. «La posizione della
Soprintendenza – si legge nella sentenza – che non formula alternative,
porterebbe a escludere del tutto la possibilità di realizzare il porto,
atteso che tutta la linea di costa di Coroglio e lo specchio antistante
sono sottoposti a vincolo, laddove invece la variante al Piano
regolatore contempla la realizzazione di un porto turistico fino a 700
posti barca, demandandone la localizzazione al Pue». Un parere espresso
in una delle controdeduzioni al Piano che il Comune non ha accolto.
Palazzo San Giacomo per dare semaforo verde al Pue si è basato sul
parere della Commissione urbanistica comunale e sul fatto che la
Soprintendenza non ha fornito alternative al porto canale.