Ganasce fiscali, parte la rivoluzione
Per le aziende è una rivoluzione. Dal 1ºluglio gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle entrate avranno efficacia esecutiva: il contribuente dovrà pagare subito anche se intende fare ricorso. Ma alle imprese che decideranno di appellarsi la Provincia offrirà un salvagente: con delle fidejussioni si farà garante evitando pignoramenti fino al termine del contenzioso.
Tra pochi giorni entrerà in vigore la nuova norma sulla riscossione accelerata, che modifica profondamente le modalità di riscossione coattiva da parte del Fisco. Cosa accadrà nella pratica? Attualmente, in caso di riscossione di imposte e sanzioni in pendenza di giudizio, il lasso di tempo che passa tra l’avviso di accertamento e la notifica della cartella esattoriale, consente che la sentenza possa essere emanata prima dell’esecuzione dell’atto e ne rende possibile la sospensione.
La legge stabilisce che a partire dal 1º luglio gli accertamenti emessi dall’Agenzia delle entrate abbiano anche funzione di cartella di pagamento: la riscossione partirà cioè in modo automatico, decorsi 90 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, nel caso di mancato versamento delle somme entro i 60 giorni successivi alla notifica. Se il contribuente non paga, Equitalia (concessionario della riscossione) si prenderà forzosamente i beni dell’azienda senza attendere il pronunciamento della commissione tributaria. Ora sembra che nel governo qualcuno proponga di allungare i termini di pagamento, o almeno di ridurre la percentuale da pagare subito. Il rischio, sollevato da più parti, è comunque che i tempi della giustizia tributaria e quelli della riscossione coatta risulteranno completamente sfalsati, con il rischio da parte delle aziende di anticipare somme che a distanza di tempo potrebbero risultare non dovute.
È stato lo stesso ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ad ammonire che Agenzia delle entrate ed Equitalia dovrebbero andarci caute con i provvedimenti che bloccano i beni all’avvio di un accertamento fiscale. E questo perché ci sono aziende che vengono messe in difficoltà per poi magari scoprire che erano nel giusto. Ma se la nuova legge rischia di creare problemi alle imprese, la Provincia di Trento ha deciso di correre in loro aiuto. Mentre discute con il governo un’intesa sulle modalità di controllo fiscale a seguito dell’Accordo di Milano, con la possibilità per il Trentino di avere una commissione propria sull’accertamento, piazza Dante va in soccorso delle aziende. La Provincia si farà garante – attraverso fidejussioni all’Agenzia delle entrate – di quelle aziende che intendono contestare l’addebito di Equitalia, facendo scattare la sospensiva del pagamento fino al pronunciamento di primo grado della commissione tributaria. L’azienda eviterà così pignoramenti o ipoteche fino a quando il contenzioso non sarà chiarito.