Garante privacy: ”Con diffusione redditi protezione ingovernabile”
(Adnkronos/Ign) – La diffusione on line delle dichiarazioni dei redditi ”anche per poche ore, rende infatti ingovernabile la circolazione e l’uso di questi dati così come la loro stessa protezione”. Lo afferma il Garante della privacy in una nota, in riferimento alla circostanza che le dichiarazioni degli italiani sono ancora circolanti in rete grazie a sistemi che consentono la condivisione di file. ”Ciò che sta avvenendo – sottolinea l’Autorità – conferma quanto paventato dal Garante privacy e l’opportunità del suo intervento volto a far sospendere la pubblicazione sul sito dell’Agenzia delle entrate dei dati delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti italiani”. L’Autorità precisa quindi che l’accessibilità dei dati in rete ”non significa che essi siano di per sé liberamente diffondibili da qualunque utente della rete; la loro ulteriore diffusione può esporre a controversie e conseguenze giuridiche”. Continuano dunque a circolare sul web i dati delle dichiarazioni dei redditi degli italiani. Mercoledì scorso, a poche ore dalla pubblicazione dei documenti sul sito dell’Agenzia delle entrate, il Garante della privacy aveva chiesto di sospenderne la diffusione. Ma il richiamo dell’Autorità non ha fermato i tanti cittadini che hanno scaricato le dichiarazioni dei redditi 2005, quando era ancora possibile accedere al sito, e le hanno messe sulle reti peer to peer, che permettono la condivisione dei dati tra comuni utenti. In ogni caso le delucidazioni richieste sulla diffusione da parte dell’Agenzia delle entrate delle dichiarazioni dei redditi dovranno arrivare entro lunedì. ”L’Autorità sta monitorando attentamente la vicenda e ha sollecitato l’Agenzia delle entrate a far pervenire, entro lunedì, gli elementi richiesti al fine di una piena valutazione della vicenda”, si legge nel comunicato. Che una risposta da parte dell’Agenzia delle entrate sarebbe arrivata a breve, la prossima settimana la risposta era già trapelata. Secondo quanto appreso dall’ADNKRONOS, infatti, l’Agenzia sarebbe già al lavoro per fornire le delucidazioni chieste dal Garante. Intanto scatta la denuncia contro Vincenzo Visco a 104 procure della Repubblica per violazione della legge sulla privacy e della legge 241/90. A comunicarlo è il Codacons secondo cui l’articolo 24 della legge 15/2005 ”vieta espressamente la diffusione delle denunce dei redditi dei contribuenti”. L’associazione annuncia inoltre che sono già migliaia i moduli scaricati dal sito del Codacons per chiedere i danni all’Agenzia delle entrate. Si muovono anche le altre associazioni dei consumatori. ”Valuteremo attentamente se ci sono le condizioni e la possibilità di chiedere i danni”, annuncia il segretario generale dell’Adiconsum, Paolo Landi. Il presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti, però avverte: ”Sarebbe complicato richiedere i risarcimenti”, perché è ”difficile venire effettivamente danneggiati dal fatto che si vanga a sapere quanto si guadagna”. Soltanto una relazione del Garante della privacy o la denuncia di qualche associazione o privato potrebbe indurre la procura della Repubblica di Roma ad aprire un fascicolo per valutare se si profilino risvolti penalmente rilevanti. Per il momento l’ufficio del pubblico ministero non ha preso alcuna iniziativa anche perché da una prima valutazione non sembra che allo stato emergano profili penalmente interessanti. La pubblicazione delle dichiarazioni infatti non è compresa nelle previsioni della norma di legge che regola la diffusione di dati sensibili. Infatti, questa fa riferimento alla pubblicazione di notizie riguardanti gli orientamenti sessuali, religiosi e politici del cittadino al fine di speculazioni. Comunque dovrà essere il Garante, che ha proibito l’ulteriore diffusione degli elenchi a segnalare al magistrato eventuali abusi. Secondo Roberto Speciale, deputato Pdl ed ex Comandante generale della Guardia di finanza, il viceministro Visco ”ha avuto questa bellissima pensata mettendo praticamente in piazza i redditi di tutti gli italiani”. Per i cittadini, ora, il rischio, avverte intervenendo a ‘Panorama del giorno’ su Canale 5, è rappresentato da ”pizzo, ricatti, eventuali sequestri di persona. Hanno messo i poveri cittadini in piazza – ha denunciato Speciale – spiabili da parte di tutti, così aumenteranno le delazioni. Hanno messo gli italiani in un mare di guai”.
redditi cosa devo fare per avere il risarcimento danni dallo stato per la divulgazione del mio reddito?