Garante privacy: illecito spiare la navigazione su internet dei dipendenti
Monitorare in modo sistematico e
continuativo la navigazione in Internet dei lavoratori è illecito. Il
principio è stato ribadito dal Garante della privacy – come si legge
nella newsletter dell’Autorità – che ha vietato a una società il
trattamento dei dati personali di un dipendente e ha segnalato il caso
all’autorità giudiziaria. La società aveva monitorato per nove mesi la
navigazione on line di un lavoratore attraverso un software in grado di
memorizzare le pagine e i siti web visitati, il numero di connessioni e
il tempo trascorso sulle singole pagine.
Nel definire il reclamo il Garante, con un provvedimento di cui è stato
relatore Mauro Paissan, ha riconosciuto le ragioni del dipendente:
l’installazione di un software appositamente configurato per tracciare
la navigazione in Internet del lavoratore viola lo Statuto dei
lavoratori, che vieta l’impiego di apparecchiature per il controllo a
distanza dell’attività dei dipendenti. Peraltro la società non aveva
neanche provveduto ad attivare le procedure stabilite dalla normativa
qualora tale controllo fosse motivato da esigenze organizzative e
produttive.
Il Garante ha ritenuto, infine, che la società sia incorsa anche nella
violazione dei principi di “pertinenza e non eccedenza delle
informazioni raccolte”, poichè il monitoraggio, diretto peraltro nei
confronti di un solo dipendente, è risultato prolungato e costante. In
base alle Linee guida fissate dall’Autorità i datori di lavoro possono
infatti procedere a eventuali controlli ma in modo graduale, mediante
verifiche di reparto, d’ufficio e di gruppo di lavoro prima di passare
a controlli individuali.