Garanzie per consumatori, domani Rossi incontra Barroso
Reciprocità con i paesi terzi, sicurezza, qualità, etichette ‘made in’ obbligatorie, più controlli a tutela della salute dei consumatori: ruotano attorno a questi temi le proposte avanzate nel documento che domani il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi consegnerà al presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso.
La Regione Toscana propone all’Europa la sua collaborazione per lavorare su politiche che rilancino l’imprenditoria manifatturiera e altri settori produttivi, come l’agricoltura, che soffrono i pesanti contraccolpi della crisi economica internazionale e gli effetti dei processi di globalizzazione. Obiettivo delle proposte contenute nel documento è quello di far fronte a fenomeni di squilibrio commerciale, se non di vera e propria ‘concorrenza sleale’, a cui il sistema produttivo toscano è particolarmente esposto.
“In coerenza con i valori, le regole e gli obiettivi dell’Unione – scrive il presidente Rossi – la Toscana impegna tutte le sue energie per mantenere e rafforzare un modello sociale ed economico che, pur con contraddizioni e punti deboli, le ha permesso di prosperare e di assicurare alla popolazione una qualità della vita tra le più alte nel continente. Un modello basato sul rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela dei consumatori e della salute dei cittadini, il governo del territorio e dell’ambiente, la legalità come perno del mercato. Purtroppo – prosegue Rossi – questo equilibrio è seriamente minacciato da fenomeni che percorrono il libero commercio mondiale e che consentono a una parte degli attori in campo di ‘saltare’ i limiti, le regole, gli standard che l’Europa si è data. La lotta è impari, signor Presidente e i distretti manifatturieri della Toscana, già duramente provati, temono per il loro futuro”.
“Per questo – prosegue – ci attendiamo dall’Europa un’azione decisa. In particolare mi trova d’accordo la posizione espressa dal Parlamento, proprio questa settimana, sulla proposta della Commissione in merito alla etichettatura obbligatoria dei capi di abbigliamento e dei prodotti tessili commercializzati in Europa. Sarebbe davvero decisivo introdurre in tempi rapidi nuove regole sul ‘made in’ in tutta Europa. L’etichettatura dovrebbe avere anche caratteristiche di natura sociale e ambientale, per informare gli acquirenti sulle condizioni di lavoro e dell’impatto ambientale con cui il capo o il tessuto è stato prodotto, e soprattutto contenere indicazioni chiare circa le sostanze contenute”.
Quanto al problema della tutela della salute dei consumatori, che Rossi definisce “un dovere inderogabile”, sarebbe importante, secondo il presidente, “conoscere come la Commissione intende procedere attivamente per prevenire i rischi che derivano dall’uso di sostanza sconosciute e dannose per la salute delle persone e come intende proporre una azione rapida nell’ambito della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (Dsgp). Il problema riguarda in maniera rilevante il settore tessile, in Toscana particolarmente presente nel distretto di Prato, che in questi anni ha conosciuto una crescita esponenziale della comunità cinese, dedita alla produzione di capi di abbigliamento con tessuti anche di importazione. Oggi siamo al paradosso: mentre le imprese tessili europee sono obbligate per le loro produzioni a non usare prodotti nocivi alla salute, lo stesso divieto non vale per i prodotti importati dai paesi extracomunitari. Il rispetto di elevati standard produttivi in grado di offrire ai consumatori le necessarie garanzie deve valere per tutti”.
Quanto al tema delle produzioni agricole, “gli aiuti diretti e le politiche di sviluppo rurale – afferma Rossi – stanno molto a cuore alla Toscana. In particolare ci preme il processo di riforma della politica di qualità, una riforma che deve prendere in carico tutti gli aspetti del problema, in un quadro di regole comuni europee per la certificazione delle produzioni di denominazione”.