Gazebo illegali, Noiconsumatori annuncia maxi-causa, a rischio centinaia di posti di lavoro
PISANI: PROROGA IN ATTESA DI REGOLE E PROCEDURE
CERTE
NAPOLI – Il movimento Noiconsumatori.it
attraverso l’avvocato Angelo Pisani, rappresentante delle attività
commerciali poste sotto sequestro nei mesi scorsi, annuncia una maxi-causa
dei commercianti di bar e ristoranti di Napoli che da giovedì dovranno
rinunciare ai gazebo ( vedi articolo Napoli, bar e ristoranti: stop a sedie e tavoli su suolo pubblico). L’avvocato Pisani, presidente di Noiconsumatori
spiega che “giovedì prossimo scadrà la proroga concessa per l’occupazione
di suolo pubblico in quanto i versamenti per il 2009 sono stati bloccati
in attesa di una decisione del Comune di Napoli”. Chiediamo una proroga
della scadenza e al Prefetto Alessandro Pansa di commissariare
l’assessorato competente che non ha provveduto a regolarizzare la
questione dei gazebo. “I commercianti sono allo sbando e il Comune ha il
dovere di intervenire e delineare – continua la nota – una proposta di
regolamentazione chiara ed unitaria delle occupazioni di suolo pubblico,
tale da scongiurare sia l’abusivismo che i rischi in cui possono incappare
gli imprenditori seri a causa dell’incertezza delle regole, dei tempi e
delle procedure per le autorizzazioni”. Chiarezza delle regole e certezza
dei tempi delle procedure – dichiara Pisani – “contribuiranno senz’altro a
disciplinare il comportamento degli operatori”. Centinaia di esercizi
commerciali che hanno realizzato gazebo all’aperto (pizzerie del
lungomare, i bar di piazzetta Rodinò, lo storico Caffè Gambrinus, Bellavia
in piazza Vanvitelli, alcuni bar in via petrarca) rischiano di diventare
“illegali”. Il Movimento Noiconsumatori.it chiede un confronto tra Comune,
Soprintendenza e Rappresentanti di Categoria per fissare regole certe per
chi vuole svolgere attività commerciali. “Molti saranno costretti –
conclude Pisani – a decine di licenziamenti, con il risultato che a pagare
sono sempre i più deboli. Bisogna considerare anche il danno d’immagine e
lo stress di centinaia di commercianti che non sanno come comportarsi”.