Gdf in 76 banche svizzere
Settantasei filiali di banche svizzere e di uffici bancari collegati a
intermediari elvetici o situati nei pressi di San Marino sono stati
presi di mira da centinaia di agenti del Fisco. Controlli a tappeto per
verificare il rispetto degli obblighi di comunicazione all’archivio dei
rapporti finanziari. Informazioni di fondamentale importanza ai fini
della lotta agli illeciti fiscali internazionali e, più in generale del
contrasto all’evasione.
Le banche e gli altri intermediari finanziari sono tenuti a comunicare
di tutti i rapporti intrattenuti con la clientela e le operazioni
svolte al di fuori di rapporti continuativi.
Con questo blitz,
annuncia l’Agenzia delle Entrate, si è aperta la caccia su un primo
campione di soggetti a particolare rischio. Ma ulteriori campagne di
controlli verranno successivamente sviluppate nei confronti di altre
categorie di operatori finanziari.
L’Archivio dei rapporti
finanziari, ricorda l’Agenzia delle Entrate, è alimentato dalle
comunicazioni relative ai rapporti continuativi intrattenuti con la
clientela esistenti, a partire dalla dal primo gennaio 2005, alle
operazioni poste in essere al di fuori di un rapporto continuativo
(c.d. “extra-conto”) con l’esclusione delle operazioni di versamento
effettuate tramite bollettino di conto corrente postale per un importo
unitario inferiore a 1.500 euro, nonché ai rapporti diversi da quelli
intrattenuti con i titolari dei rapporti continuativi o delle stesse
operazioni extra-conto (procure e deleghe).
Le comunicazioni
devono avvenire, in via telematica, con cadenza mensile. Ad oggi
l’Archivio censisce oltre 950 milioni di rapporti ed oltre 90 milioni
di soggetti con operazioni extra-conto.
Sono obbligati a
effettuare le comunicazioni: le banche, la società Poste italiane, gli
intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di
investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del
risparmio e ogni altro operatore finanziario. Si tratta,
complessivamente, di circa 13.000 operatori. L’obbligo ricade anche
sulle filiali estere di operatori italiani e, ovviamente, su quelle
italiane di operatori esteri.