Gelo e neve al Centro-Sud: così solo una volta in 10 anni. L’Aquila ko, niente tregua nel weekend
Una picchiata di 10 gradi quasi da
un giorno all’altro. E ancora non è finita. Le sciarpe e i maglioni
tirati in fretta e furia fuori dall’armadio contro l’aria fredda
arrivata dalla Russia che sferza la penisola non bastano: da oggi
serviranno i cappotti. All’orizzonte c’è un nuovo peggioramento, con le
temperature che scenderanno ancora e il termometro che da questa
mattina segna altri 5 gradi in meno.
E’ arrivato all’improvviso.
Ci è piombato addosso proprio mentre gli ultimi refoli dell’estate
sembravano volerci accompagnare attraverso un autunno più clemente.
Invece no: l’inverno sferza da qualche giorno l’intero territorio
nazionale. A Porto Empedocle, dopo una notte di pioggia, è franato un
costone di roccia e in Molise è arrivata la prima neve. Nevischio e
grandine anche nel foggiano, tra il Gargano e il subappennino Dauno. Il
calo delle temperature ha riguardato invece tutta Italia e da oggi,
dicono dal Centro Epson Meteo, ci sarà un ulteriore abbassamento di
5-6°, soprattutto al centro-nord, con altra neve. Le minime notturne
crolleranno, anche in pianura, fino a 3-5°, con qualche punta vicino
allo zero al Centro e 7-8° al Sud. Di giorno la colonnina si fermerà
sui 13-15°: 5-7° in meno della media stagionale e -10 rispetto a 7
giorni fa. Il freddo sarà accompagnato fino a venerdì da piogge su
Calabria e Isole maggiori, mentre sabato e domenica rovesci qua e là in
tutto il Centrosud. Batteremo i denti fino a mercoledì, ghiacciati da
un’ondata che ha un solo precedente negli ultimi 10 anni, dal 18 al 22
ottobre 2007.
A pagare il prezzo più alto del primo freddo sono i
6.900 sfollati aquilani decisi a restare nelle tende blu, sotto un Gran
Sasso imbiancato, in attesa di una casa vera. Dopo la pioggia, è
arrivata la grandine e quella di ieri è stata un’altra notte al gelo:
la neve che ha spolverato le cime sopra i mille metri.