Genova, protesta davanti a sede Equitalia
Questa mattina (18 marzo – n.d.r.) una cinquantina di persone fra studenti, precari, lavoratori e disoccupati hanno invaso la sede di Equitalia per protestare contro le modalità con le quali impone il pagamento di multe e sanzioni amministrative.
Gli organizzatori della protesta non esitano a parlare di usura: “Da due anni a questa parte vediamo come enormi quantità di denaro pubblico siano utilizzate per salvare le banche e le finanziarie responsabili della crisi economica, mentre dall’altro lato viene condotta una politica di tagli allo stato sociale: istruzione, sanità, servizi, trasporti pubblici vengono smantellati.
Equitalia è il simbolo di questa politica basata sull’impunità per i grandi affaristi e sulla persecuzione di tutti coloro che invece non riescono ad arrivare a fine mese: pignoramenti ed esecuzioni, sfratti forzosi, taglio immediato delle utenze, questo è ciò che tocca a chi non è riuscito a pagare una bolletta o una multa per divieto di sosta”.
I manifestanti chiediono che le istituzioni nazionali e locali si facciano carico dei debiti dei cittadini, così come hanno fatto con le grandi banche e finanziarie e rivendicano il diritto all’insolvenza per chi questa crisi non la vuole pagare.
A breve ci sarà l’apertura di un nuovo bando comunale per la riscossione dei crediti: “Chiediamo – dicono i responsabili di Uniti contro la crisi – che vengano inseriti elementi di tutela per le fasce più deboli e vogliamo da subito la moratoria dei debiti per tutte le persone sotto una determinata soglia reddituale.
L’azione di oggi non è che il primo passo di avvicinamento allo sciopero generale e generalizzato del 6 maggio. Iniziamo una campagna di resistenza fatta di pratiche collettive di autodifesa dalla crisi”.